Il debito pubblico ritorna ad essere una delle maggiori preoccupazioni dell’economia italiana. A sottolineare quanto sia importante intercettarlo e lavorarci sopra è lo stesso ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan affrontando quelle che sono le “richieste” europee sui conti italiani.
E’ importante secondo l’Unione Europea che si faccia un intervento di correzione del deficit strutturale di 0,2 punti di PIL e che il Governo non segua questa via lavorando sul bilancio del 2017 quando la riduzione del debito del rapporto tra debito e PIL è essenziale per evitare una procedura di infrazione. Il ministro delle Finanze considera questa possibilità come “un ipotesi allarmante che va scongiurata” e che l’Italia come sempre farà di tutto per rispettare le regole.
Parlando in Senato Padoan ricorda che sul tavolo vi sono già alcune mosse da intraprendere in tal senso già decise e volte tra l’altro a mantenere basso lo spread attraverso le quali si dovrebbe raggiungere una riduzione del rapporto deficit-Pil al 2,1% e quella tra debito e Pil al 132,5%. Tra di esse vi è una nuova tornata di privatizzazioni che riguarderebbero la messa sul mercato di Poste Italiane e Ferrovie dello Stato: il nostro paese non può permettersi il probabile aumento dei tassi di interesse che avverrebbe in caso di procedura di infrazione.
Altri aggiustamenti riguarderanno un aumento delle entrate, accise comprese, senza colpire i trasporti e con un ulteriore intervento sull’evasione fiscale. Lo Stato punta a sfruttare una possibile estensione dello split payment, il meccanismo con cui versa a se stesso l’Iva dovuta sulle fatture emesse dai suoi fornitori, fino al 2020. Senza dimenticare il patrimonio immobiliare che potrebbe essere sfruttato e venduto in modo tale da fornire le entrate necessarie.