Un sistema valutario che, da una parte sembra forte, avendo superato ampiamente il valore di monete storiche come il dollaro. D’altra parte però, le basi che reggono questa recente alleanza chiamata Unione economica ed europea, risultano essere meno forti di quanto si potrebbe pensare. L’ipotesi della Grecia fuori dall’euro aleggia nella CEE e il cancelliere tedesco, Angela Merkel esprime subito il suo dissenso, sottolineando che debba essere una misura da non prendere nemmeno in considerazione, un’uscita dall’euro non dovrebbe rappresentare una possibilità per alcuno dei Paesi membri.
Si potrebbe dare il via a un effetto domino che sarebbe straordinariamente rischioso per il nostro sistema valutario – ha sottolineato – .Penso che sia ormai un obbligo politico lasciare che tutti i Paesi che aderiscono all’euro continuino a farne parte. La Grecia ora deve attuare e mantenere tutti gli impegni promessi in cambio degli aiuti. Un’uscita dall’euro non è una possibilità per alcuno dei Paesi membri. Per quanto riguarda la votazione in programma il 29 settembre al Bundestag sul rafforzamento del fondo salva-Stati Efsf, abbiamo bisogno della nostra stessa maggioranza e sono sicura che l’avremo, senza dover chiedere voti all’opposizione.
Anche il presidente della Ue Herman van Rompuy si esprime favorevolmente rispetto a quanto affermato dalla Merkel: un’uscita della Grecia dalla zona dell’euro è fuori discussione perché creerebbe ancora più problemi per i Paesi e per la stessa zona dell’euro , van Rompuy, preferisce auspicare il mantenimento di una pressione per via diplomatica verso i Paesi, come la Grecia e l’Italia, che devono ancora risolvere la loro crisi del debito. Per i due esponenti occorre monitorare la situazione ma non estromettere quindi alcun Paese.
Le parole della Merkel giungono in risposta alle richieste sempre più insistenti da parte di esponenti della sua maggioranza per un’espulsione della Grecia dalla zona euro.
Misura che il cancelliere non prende nemmeno in considerazione. “
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