In Gran Bretagna i prezzi al consumo dello scorso mese di luglio luglio hanno registrato una netta accelerazione su base tendenziale: +4,4% dal +4,2% di giugno, pur restando stabili su base congiunturale. Sono le rilevazioni dell’Ufficio nazionale di statistica, dei dati che si sono rivelati peggiori delle attese, che prospettavano una situazione invariata rispetto allo scorso anno a un calo di 0,2 punti sul mese precedente. Nel giro di poche settimane le prospettive di crescita della Gran Bretagna si sono indebolite. La Banca d’Inghilterra ha come obiettivo per quest’anno un’inflazione al 2%, l’indice dei prezzi al dettaglio Rpi (indicatore che tiene conto di affitti e rimborsi su crediti mobiliari) si é mantenuto al 5% annuo.
Il governatore della BOE, Mervyn King non ha voluto promettere il congelamento dell’attuale tasso di interesse allo 0,5%, piuttosto ha fatto sapere che sul mercato i tassi sono previsti in rialzo solo di un quarto di punto nel caso fosse necessario. Il rischio é anche che, una crisi fiscale nell’Eurozona possa ripercuotersi sula crescita della Gran Bretagna. In tal caso, come sottolineato dallo stesso governatore, la Bank of England e’ nella condizione di poter procedere a nuovi acquisti di bond, dando seguito alla manovra iniziata nel 2009 e che successivamente é stata sospesa.
Il governatore ha così sottolineato la flessibilità della stessa BoE, che non ha alcun impedimento nel scegliere la politica monetaria piu’ adatta al momento, se restrittiva o accomodante. Il numero uno della Boe ha però voluto mantenere il massimo riserbo su tempi e ulteriori specifiche riguardo le modalità di intervento, King ha espresso la propria contrarieta’ a prendere impegni di lungo termine, definendo una tale pratica “molto pericolosa”. La politica monetaria, ha spiegato, deve sempre rispondere a nuove realtà che possono crearsi nel breve periodo e che necessitano di interventi veloci e mirati, le circostanze mutevoli e gli stessi mercati devono essere monitorati costantemente.
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