Sembra che la Germania voglia prendere la presidenza della Commissione Europea, e sarebbe disposta a rinunciare a quella della BCE. Una clamorosa inversione di rotta, visto che sembrava essere la BCE l’oggetto dei desideri della Merkel.
Un obbiettivo ritenuto prioritario per gli interessi tedeschi, che mal digerivano la politica accomodante di Draghi.
Il nuovo obbiettivo
A rivelare il nuovo obbiettivo è stato il giornale economico tedesco Handelsbaltt. Il motivo del ripensamento tedesco sarebbe nell’esigenza di concentrarsi su un obbiettivo politicamente più influente. La BCE rimane infatti un organo indipendente.
La Germania preferisce agire in modo più concreto sulle finanze e sulla difesa europea, cercando, probabilmente, di portare l’Unione verso posizioni più teutoniche. Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, potrebbe dunque non succedere a a Mario Draghi.
La Germania sarebbe preoccupata dalle derive nazionaliste di alcuni paesi, che rinviano l’integrazione fiscale e militare del continente.
Un falco tedesco alla BCE potrebbe essere dunque meno influente di un tedesco alla presidenza della Commissione. A sostegno delle rivelazioni di Handelsblatt ci sarebbero i sondaggi che vedono il partito delle Merkel sconfitto alle elezioni in Baviera, tra un paio di mesi.
I tedeschi vogliono decidere la politica fiscale europea, ancora molto blanda, e renderla più vincolante. Questo salverebbe l’euro e limiterebbe la flessibilità che molti paesi chiedono.