Si chiamerà Presto il nuovo contratto di prestazione occasionale messo a punto dall’Inps per sostituire i voucher: una soluzione che arriva con qualche giorno di ritardo rispetto allo scorso 30 giugno, punto che era stato preventivato come limite.
Giusto ieri l’istituto di previdenza ha pubblicato la circolare 107/2017 con le indicazioni operative per l’utilizzo del nuovo lavoro occasionale introdotto dal decreto legge 50/2017 in sostituzione del lavoro accessorio, retribuito con i voucher che sono stati aboliti il 17 marzo scorso. Il Presto sarà operativo dal prossimo 10 luglio sulla piattaforma telematica dell’Inps e per far fronte alla domanda che si suppone sarà abbastanza alta, verrà garantito dalla stessa anche il supporto dei servizi di Contact center per le aziende e per i datori di lavoro.
Nuove regole quindi e due tipi differenti di contratto in realtà: il libretto famiglia, se il datore di lavoro è una persona fisica non nell’esercizio di impresa o di libera professione, e il contratto di prestazione occasionale per gli altri datori di lavoro. Il valore del Presto fruibile dalle famiglie resta di 10 euro. Come indica il decreto legge anche se in maniera non perfettamente chiara, il valore nominale di ciascun titolo di pagamento sarà 10 euro, e a carico dell’utilizzatore ci siano 1,65 euro di contributi previdenziali, 0,25 euro di premio Inail e 0,10 di oneri gestionali. Ecco quindi che il netto che viene pagato al lavoratore è di 8 euro.
E se vi sono delle specifiche norme da seguire a livello contributivo per i datori di lavoro, anche per coloro che sono i fruitori finali di questo tipo di contratto vi sono delle limitazioni ben precise. Tramite i Presto infatti ogni lavoratore non può superare i €5000 l’anno incassati, con un limite di €2500 per singolo utilizzatore. Possibile che la situazione sia ancora più complicata di quella relativa ai voucher?