Moddy’s e l’Italia: cosa accadrà ora? Mettendo da parte ogni possibile polemica sterile cosa farà ora l’agenzia di rating che aveva lanciato la procedura di revisione del rating nostrano in seguito a quelle che erano state le prime avvisaglie di un governo politico che sembra ora essere un’ipotesi remota?
Inutile negarlo: ciò che è successo con MPS ha messo un po’ tutti gli analisti in guardia e quello che era il nostro Baa2 rischia di sparire per portare il nostro stato in recessione. Le motivazioni di Moody’s erano chiare:
- il potenziale indebolimento dei conti pubblici per via del piano di spesa annunciato nel contratto di Governo
- il rischio di stallo del programma di riforme strutturali in atto e l’abolizione delle norme già varate come quella delle pensioni, che rischierebbe di mettere a repentaglio l’intera economia.
Siamo in un momento delicato ora: è difficile stabilire cosa accadrà in queste ore ed in questi giorni ma è bene ricordare che con Moody’s l’Italia ha da temere e non perché essa voglia dettare la nostra politica economica ma perché il suo giudizio influisce sulla stessa in maniera sostanziale. E’ importante sottolinearlo: sono esclusi dal conteggio il rating a lungo termine dei bond in valuta estera e quello sui depositi, ora fissati rispettivamente a “Aa2” e “P-1” ed anche quello a lungo termine dei bond in valuta locale “Aa2”. E ciò che va evitato, per continuare ad usufruire del quantitative esasing europeo, è il raggiungimento di un rating “junk” ovvero spazzatura.
I prossimi giorni sapranno dirci cosa accadrà al nostro paese ed al contempo cosa potrà decidere di fare Moody’s.