Il primo ministro greco Lucas Papademos è riuscito a ottenere il consenso parlamentare per quel che riguarda il piano di austerity che Atene dovrà affrontare nei prossimi anni: si tratta delle misure che si sono rese necessarie per assicurare il salvataggio da parte della cosiddetta “trojka” (Banca Centrale Europea, Ue e Fondo Monetario Internazionale). Le proteste all’esterno del Parlamento sono cominciate ben prima del voto e hanno messo a ferro e fuoco la capitale ellenica. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che il pacchetto in questione è passato con il voto favorevole di 199 deputati contro i 74 contrari.
►PER PAPADEMOS ULTIME TRATTATIVE PER EVITARE IL DEFAULT GRECO
In questa maniera, sarà possibile usufruire di altri aiuti economici, ma a costo di pesanti sacrifici. Come ha riferito lo stesso Papademos, si trattava di rimanere nell’euro oppure di dar vita a un default disordinato: il voto per il programma in questione e l’apertura della strada per un nuovo accordo sul prestito rappresentano dunque la base per la modernizzazione e la ripresa del sistema greco. Il meeting dei ministri finanziari dell’eurozona del prossimo 15 febbraio sarà incentrato ovviamente su questo argomento e si dovrà decidere se stanziare nei confronti del paese un secondo programma di stimoli. Tra l’altro, bisognerà monitorare altri paesi a rischio, quali il Portogallo, la Spagna e anche l’Italia. Intanto, l’euro ha fatto registrare un incremento di 0,3 punti percentuali, attestandosi a quota 1,3239 dollari. Il nuovo piano destinato alla Grecia dovrebbe prevedere anzitutto il pagamento di 14,5 miliardi di euro relativi al bond in scadenza proprio questo mese.
Non tutto l’eurogruppo è comunque concorde su questa soluzione, in particolare la Germania è convinta che gli obiettivi relativi al deficit non verranno raggiunti da Atene. Gli analisti sono però convinti che un’uscita greca dalla moneta unica vorrebbe dire un vero e proprio disastro per la sua società, anche perché in molti stanno sottovalutando gli effetti di lungo termine che un simile scenario potrebbe comportare.
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