Stanotte i ministri finanziari dell’area euro hanno dato il via libera al piano di salvataggio di Cipro. Secondo quanto affermato da Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, l’accordo mette fine alla crisi della piccola isola europea e con essa le tensioni sulla moneta unica. Dijsselbloem ha dichiarato che “l’intesa evita la tassa e ristruttura profondamente il settore bancario di Cipro”. Ora sarà possibile sbloccare gli aiuti finanziari da 10 miliardi di euro, ai quali dovrebbe partecipare anche il Fondo Monetario Internazionale. L’accordo non dovrà essere ratificato dal Parlamento cipriota, perché non è più una tassa.
Si tratta, infatti, di un intervento volto alla ristrutturazione e risoluzione delle principali banche del paese. Laiki Bank, secondo istituto di credito della piccola isola del Mediterraneo, sarà divisa in due asset: quelli tossici finiranno in una bad bank, quelli buoni in un good bank. Poi scomparirà. Gli asset buoni saranno accorpati alla Bank of Cyprus, dove sarà indirizzata anche la liquidità d’emergenza della Bce. Questo denaro dovrà comunque essere restituito.
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Le altre banche di Cipro non saranno toccate. I depositi bancari sottto i 100mila euro saranno tutelati, ma quelli sopra i 100mila euro subiranno delle perdite che saranno decisive nel corso del processo di liquidazione di Laiki Bank. Subirà delle perdite anche Bank of Cyprus, ma i dettagli saranno definiti più avanti dalla Troika (Ue-Bce-Fmi) e dal governo di Nicosia. Il prelievo forzoso sui depositi bancari superiori ai 100mila euro sarà del 15%. Nel frattempo, per evitare bruschi deflussi di capitali, il prelievo ai bancomat è stato limitato a 100 euro dai precedenti 260 euro.
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Il presidente dell’Eurogruppo ha sottolineato che il piano anti-default mira a eliminare gli squilibri nel settore finanziario. A Cipro i depositi bancari avevano raggiunto una cifra pari a 7 volte il pil del paese, grazie alla bassa tassazione e ai rendimenti sui conti molto più alti rispetto alla media europea. Nicosia dovrà avviare un programma di consolidamento delle finanze pubbliche, di riforme e provatizzazioni. Michael Sarris, ministro delle Finanze di Cipro, ha affermato che l’accordo consente di evitare la bancarotta e l’uscita dall’euro.