Stati Uniti, Cina e Fondo Monetario Internazionale, sono fortemente preoccupati per i possibili futuri coinvolgimenti e le reazioni a catena che potrebbe generare la crisi europea. Dopo il G20 anche il Fondo monetario si impegna per la risoluzione della crisi dell’ Europa. Lancia l’allarme il segretario di Stato al Tesoro Usa Tim Geithner per i rischi «catastrofici di default a cascata» tra i Paesi europei e l’ International monetary and financial committee, l’ Imfc, l’ organo esecutivo del Fmi, annuncia il suo sostegno ai Paesi del vecchio continente. Non arrivano subito veri e propri interventi precisi, ma un monito degli USa soprattutto che, per il timore di un ritorno della recessione, insistono nel chiedere misure più forti facendo appello ai governi e alle autorità per fare ognuno la propria parte in questo periodo di austerità.
Le attuali tensioni richiamano sfide urgenti per le autorità di regolamentazione e di stabilità finanziaria – sottolinea Draghi nello statement consegnato all’ Imfc -. Le condizioni macroeconomiche sono peggiorate e l’ incertezza prevale fra le aziende, i consumatori e gli investitori. I mercati finanziari continuano a essere fragili. I rischi sovrani e del sistema finanziario sono strettamente interconnessi. I governi rilevanti devono fare la loro parte, il settore finanziario dovrà continuare a riparare e a rafforzare i bilanci delle banche per ricostruire la resistenza agli choc.
Il Financial stability board – ha continuato Draghi, che dal primo novembre assumerà la presidenza della Banca centrale europea – sta attentamente monitorando gli sviluppi dei mercati e le azioni per rafforzare i bilanci bancari e i suoi membri stanno lavorando strettamente insieme per sostenere la stabilità finanziaria. Il primo documento comprenderà un ampio piano di misure per migliorare la capacità delle autorità di risolvere le istituzioni sistematicamente importanti in fallimento. Il secondo documento presenterà una metodologia per valutare l’ importanza sistemica globale delle banche. Ma ricordiamolo, il successo delle riforme finanziarie dipende dalla piena e globale attuazione delle politiche concordate.
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