Da parecchi mesi, con lo scoppio della crisi finanziaria, da un lato ci sono le imprese che chiedono, spesso disperatamente, di accedere al credito per poter andare avanti, mentre dall’altro ci sono le banche che, scottate dalle sofferenze bancarie e dagli insoluti, erogano prestiti, mutui, finanziamenti e fidi con grande attenzione ed applicando criteri molto selettivi. Ma il malessere delle imprese è dato anche dal fatto che il credito, quando viene concesso, presenta tassi di interesse che vengono giudicati alquanto elevati. Ebbene, in risposta a tali critiche, durante un congresso a Siena, Corrado Faissola, Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), ha fatto presente come le critiche nei confronti degli istituti di credito siano sbagliate. Questo perché, secondo Faissola, in Italia i tassi applicati sulla concessione del credito, nei confronti delle aziende con un giro d’affari non superiore ai cinque milioni di euro, risultano essere inferiori di venti punti base rispetto alla media europea. In sostanza, quindi, secondo l’ABI il credito viene concesso a buon mercato, ma questo non significa prestare denaro a tutti in maniera indiscriminata, ma solamente a quei soggetti che hanno le credenziali per poter restituire i soldi prestati.