Con ogni probabilità entro il prossimo mese di settembre si avrà davvero fine il lungo periodo di incertezza circa la trasformazione in Spa che ha regnato nella Banca Popolare di Bari per tutti questi mesi. Il via libera arrivato dalla Consulta lo scorso 21 marzo è stato accolto con un grande sospiro di sollievo, andando a sbloccare l’iter di passaggio alla società per azioni, come previsto dalla riforma Renzi del 2016.
Non si ferma, però, il progetto di rilancio della Banca Popolare di Bari. Per stessa ammissione del suo presidente, Marco Jacobini, i prossimi mesi saranno fondamentali per uscire dal pantano dell’incertezza in cui l’istituto pugliese era caduto in seguito ai numerosi ricorsi al Consiglio di Stato e rinvii sull’adeguamento alla riforma del Governo Renzi. L’obiettivo della prossima assemblea dei soci, l’ultima si è radunata poche ore fa e ha approvato il bilancio 2017, sarà proprio quello di deliberare sul definitivo passaggio a Spa in seguito alla pausa estiva.
D’ora in avanti redditività e convenienza saranno i due principi ispiratori delle strategie della Popolare di Bari che, però, non abbandonerà certamente il legame con il territorio, coltivato e conservato per tutti questi anni. L’impasse creatasi fino ad ora, tra le altre cose, aveva avuto ripercussioni negative anche su possibili investitori, oltre ovviamente che sulla negoziazione dei titoli bancari.
Il prossimo passo sarà relativo alle sofferenze, dal momento che sono previste altre cartolarizzazioni di Npl per una cifra intorno al miliardo di euro. Una strategia che pagherà a livello complessivo del Gruppo, abbassando la percentuale dal 25 a quasi il 15%. L’opera di riduzione continuerà a vele spiegate, in maniera tale che la Banca possa avere l’aspetto più appetibile a breve termine per i possibili investitori, compresi i fondi.
Infine, a breve verranno completate anche delle intese distributive con dei partner internazionali rispettabili e di alto livello.