“Per quanto riguarda la realizzazione della copertura dei parchi minerari, durante l’Amministrazione Straordinaria sono stati completati tutti i lavori di caratterizzazione propedeutici alla realizzazione del progetto e sono state ottenute tutte le necessarie autorizzazioni tecnico-amministrative dagli enti locali coinvolti nel processo.
Il nuovo investitore, anche per ridurre i tempi di realizzazione dell’intervento, ha accettato di proseguire con il progetto messo a punto durante l’Amministrazione Straordinaria e si è impegnato a terminare i lavori nel rispetto dei tempi previsti dal nuovo piano ambientale”.
Questa è la notizia che emerge da un comunicato inviato all’ANSA dall’ILVA di Taranto, che ha così voluto spegnere parte delle polemiche esplose in questi giorni su un presunto disimpegno dell’azienda per le politiche ambientali.
L’ILVA di Taranto, come fa notare il comunicato, è invece scrupolosa nell’applicare le procedure interne di cui si è voluta dotare a tutela dell’ambiente e della salute, cercando di ridurre il più possibile le emissioni inquinanti e i danni al territorio e ai dipendenti.
Sono accuse da cui l’azienda si deve difendere in giorni di delicata e tesa concertazione con governo e parti sociali. Una precedente denuncia di alcuni sindacalisti, che avevano scritto una lettera aperta denunciando l’assenza di un impianto di aspirazione, si era già rivelata infondata in quanto quell’impianto nel reparto c’è ed è pienamente funzionante.
Per quanto riguarda le normative vigenti, il nuovo corso dell’azienda non si tira indietro e nello stesso comunicato tiene a precisare: “Dall’inizio dell’amministrazione straordinaria a oggi, ILVA ha sempre ottemperato agli obblighi normativi con i Comuni di Taranto e Statte relativi ai contributi per le attività di pulizia e ristoro ambientale.
L’azienda ha versato complessivamente al Comune di Taranto circa 600.000 euro e ha già predisposto il pagamento di ulteriori 170.000 euro, mentre al Comune di Statte ILVA ha versato complessivamente circa 95.000 euro e ha predisposto il pagamento di ulteriori 120.000 euro”.
Precisazioni doverose, mentre infuriano le polemiche.