Il Cda ha approvato il progetto di bilancio 2017: adesso la Banca Popolare di Bari può veramente sorridere. Un esercizio piuttosto complicato per l’istituto pugliese, contraddistinto in modo particolare da un importante impegno rivolto a raggiungere i vari target industriali stabiliti. Tra i vari obiettivi c’era anche un complessivo consolidamento delle sinergie di Gruppo correlate con il processo di incorporazione, che è stato ultimato a metà del 2016, del polo abruzzese.
Ovviamente l’attesa verso la vicenda della riforma delle banche popolari ha condizionato un po’ tutte le strategie della Banca Popolare di Bari. Per questa ragione, le linee guida sono state legate soprattutto a rafforzare la posizione di liquidità, ma anche i diversi indici patrimoniali, tentando anche di migliorare la gestione.
Ebbene, guardando i dati consolidati, si tratta di elementi piuttosto positivi. Una delle ragioni per sorridere è l’aumento dell’attivo totale, che è salito del 6,1%, con un balzo da 13,6 a 14,4 miliardi di euro in confronto ai dati di fine 2016.
Dal punto di vista degli impieghi netti a clientela, invece, si tocca quota 8,9 miliardi di euro. La riduzione è stata, quindi, limitata, soprattutto per via della scelta di puntare su settori economici di interesse più alto per l’istituto. La programmazione delle operazioni per il 2018 non si è ovviamente fermata. All’interno del bilancio emerge come la posizione di liquidità sia decisamente solida e stabile. Infatti, i due valori che la indicano, Lcr e Nsfr, si aggirano intorno al 190 e 111 per cento, al di sopra della soglia regolamentare del 100%.
Dando un’occhiata ai dati reddituali, quindi, il margine di intermediazione registra un ribasso pari all’1,4%, scendendo a 399 milioni di euro. In questo caso c’è una forte influenza che arriva da un ridotto livello dei tassi di interesse, rispetto al contrario ad un netto aumento che si è avuto tra le commissioni nette, pari al 12%.