Figurano moltissimi nomi delle principali società italiane nell’elenco di clienti che hanno stipulato contratti derivati con Lehman Brothers Holdings, il gruppo finanziario fallito lo scorso settembre. Sono circa 70 le controparti italiane che possono dunque vantare un credito nei confronti della società statunitense: è stata la controllata del gruppo, la Lehman Brothers Special Financing, a porre in essere i contratti per un valore di 12 miliardi di dollari. Tra le principali aziende italiane troviamo i nomi di Eni, Enel, Poste Italiane, Finmeccanica, ma anche gruppi privati come Wind, Telecom Italia e Mediaset. Non mancano nemmeno le banche, tra cui Intesa Sanpaolo, Italease e Bnl. Molto più complessa è la posizione del Ministero dell’Economia: quest’ultimo aveva annunciato a settembre l’esistenza di swap da 35 miliardi di euro, ma di recente è emerso che la posizione del ministero era rivolta soprattutto nei confronti delle società londinesi del gruppo.