Non sembra volersi sradicare la povertà in Italia. Secondo il rapporto dell’ Istat sulla povertà in Italia nel 2007, si trova in condizioni di povertà relativa circa l’11% delle famiglie residenti pari a ben 2 milioni 653mila, con 20 mila famiglie in più rispetto all’anno 2006. Sono, quindi, 7 milioni 542 mila i poveri in Italia, pari al 12,8% della popolazione complessiva. Il fenomeno, che si è mantenuto stabile negli ultimi cinque anni, è maggiormente diffuso nelle regioni del Sud Italia dove si calcola che l’incidenza della povertà, circa il 22,5%, sia 4 volte superiore di quella registrata nel resto della penisola. Tra le regioni più colpite il primato spetta alla Sicilia e alla Basilicata con, rispettivamente, il 27,6% e 26,3%. Secondo i dati pubblicati dall’Istat, la povertà è più diffusa nelle famiglie numerose, con la presenza di tre o più figli, in particolare minorenni, ed inoltre, è legata a bassi livelli di istruzione, a bassi profili professionali e al mancato inserimento nel mercato del lavoro.
La pubblicazione del rapporto sulla povertà dell’Istat ha suscitato non poche polemiche nel mondo politico.
La fotografia scattata dall’Istat è impietosa-dichiara Pino Sgobio, responsabile Mezzogiorno del Pdci– la povertà in Italia è sempre più di casa e il Mezzogiorno è la parte del paese che più sta male. Le responsabilità del Governo sono enormi: Berlusconi lo trascura, lo abbandona a se stesso e lo umilia.
La maggioranza, dal canto suo, replica che al momento il Governo è impossibilitato a prendere dei provvedimenti strutturali adeguati a causa della crisi che ha colpito l’economia mondiale.