Età avanzata, aumento della disoccupazione e degli stranieri residenti: sono questi i tre elementi che emergono con maggiore nettezza dall’annuario 2011 stilato dall’Istat, il ritratto più aggiornato della nostra popolazione. In effetti, secondo l’istituto statistico, sono oltre due milioni i cittadini che stanno attualmente cercando un lavoro, gran parte dei quali sono molto giovani, con il tasso piuttosto accentuato per quel che riguarda coloro che sono in attesa da più di un anno. Le nascite in oltre non progrediscono, anzi si sono praticamente arrestate. Nel dettaglio, si è passati dai 568.857 nati del 2009 ai 561.944 dello scorso anno, una contrazione piuttosto evidente che viene però compensata dalla crescita dei residenti, soprattutto di nazionalità straniera.
I residenti complessivi del nostro paese sono oltre sessanta milioni, con un incremento di 286mila unità in un solo anno, anche se, come già accennato in precedenza, le età più diffuse denotano un forte invecchiamento della penisola. In particolare, il 20% della popolazione ha più di sessantacinque anni, mentre coloro che vantano oltre ottanta anni rappresentano il 6% complessivo. Significativo, inoltre, il dato sui matrimoni, con un calo del tasso di nuzialità pari al 3,6 per mille. C’è comunque da dire che l’invecchiamento stesso non ha affatto influito sulla salute degli italiani, visto che ben il 71,1% dei cittadini valuta in modo positivo le proprie condizioni da questo punto di vista; ovviamente vi sono delle differenze a livello territoriale, soprattutto per quel che concerne l’accesso ai servizi.
Infine, bisogna sottolineare altri due aspetti di sicuro rilievo: si tratta, nello specifico, della diminuzione dei consumi di elettricità (-6%), nonostante il buon andamento dell’energia prodotta dalle fonti rinnovabili, e della crescita dell’attività industriale (+6,5% nel 2010), un risultato ottenuto, in particolare, grazie alla fabbricazione di macchinari e attrezzature elettriche e per l’uso domestico, oltre alla metallurgia, la quale ha più che compensato il declino del comparto minerario.
1 commento su “L’Istat raffigura un’Italia disoccupata e anziana”