Il 2011 è stato senza dubbio l’anno in cui la crisi economica ha colpito con maggiore forza il nostro paese, ma anche del dilagare di un fenomeno odioso: si tratta della contraffazione di banconote, la quale, stando agli ultimi dati pubblicati dalla Banca d’Italia e dalla Banca Centrale Europea, ha fatto segnare un nuovo picco negativo nei dodici mesi che si sono appena conclusi. Nel dettaglio, ad aumentare è stato proprio il numero di banconote create dai falsari in Italia, un incremento che è stato rilevato, in particolare, negli ultimi sei mesi dell’anno. Tra l’altro, questo record ci fa vergognare doppiamente, dato che l’andamento generale dell’area dell’euro è stato invece caratterizzato da un calo, una netta controtendenza che va sicuramente approfondita.
A livello statistico, bisogna porre l’accento sul riconoscimento di ben 145.879 banconote false, cinque punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo di un anno prima e con un contributo determinante fornito dal periodo compreso tra luglio e dicembre (+8% e 70.600 falsi per la precisione). Come si accennava in precedenza, poi, è più che evidente il contrasto con quanto accaduto nell’eurozona, area che può vantare una riduzione del fenomeno di quasi il 20% (-19,6%) e con un totale di contraffazioni pari a 600mila unità. Come si spiega, dunque, il caso unico dell’Italia? Bankitalia e Bce si sono soffermate, in particolare, sulle modalità di contraffazione e sugli esemplari più “gettonati” in questo senso.
In effetti, i pezzi da venti euro vengono copiati con maggiore frequenza: questa classifica speciale viene dominata appunto dalla banconota in questione con il 61% dei casi complessivi, seguita a ruota dai cento euro (20%) e dai cinquanta (16%). Bisogna infine aggiungere che l’Eurotower di Francoforte è stato anche costretto a ritirare ben 310mila pezzi non originali, con il taglio da venti euro che ha ancora una volta attirato le maggiori attenzioni dei falsari, molto più che quello da venti.
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