Il regime forfettario è un regime fiscale che può essere considerato come agevolato. L’introduzione di questa opportunità è avvenuta nel 2015 e nel corso del tempo ha acquisito una grande popolarità tra coloro che hanno deciso di aprire una partita IVA. Si tratta di un regime agevolato che è previsto per coloro che non hanno dimensioni molto alte per quanto riguarda il volume di affari. L’obiettivo del regime forfettario è quello di evitare una quantità elevata di tasse per i professionisti che non hanno guadagni molto alti.
I requisiti di accesso
Il regime forfettario è una delle soluzioni più gettonate per ridurre le imposte da pagare. A riguardo uno degli esperti più noti, Giampiero Teresi, esperto di regime forfettario spiega bene nel suo sito come funziona aiutando i contribuenti nel comprendere meglio vantaggi e opportunità di questo specifico regime fiscale.
Fino al 2022 i requisiti di accesso sono stati ben precisi per poter disporre di questo regime fiscale piuttosto vantaggioso. Infatti innanzitutto non si devono aver svolto nei tre anni precedenti delle attività autonome, bisogna rispettare il limite di 30.000 euro per il reddito da lavoro dipendente e il fatturato dell’anno precedente (anche se si continua l’attività di un altro soggetto) non deve superare i 65.000 euro.
Non bisogna superare 20.000 euro somme corrisposte a dipendenti o collaboratori. Se si superano i 65.000 euro all’anno, obbligatoriamente si deve passare al regime fiscale ordinario. Questo almeno fino a questo momento, perché adesso, fra le ipotesi legate al nuovo ruolo governativo, ci sarebbe la possibilità di prendere in considerazione altre soluzioni.
Cosa potrebbe cambiare per il regime forfettario
Secondo le prime indiscrezioni che rivelano le nuove decisioni a livello governativo, per il regime forfettario nel 2023 la situazione potrebbe anche cambiare. Infatti il nuovo esecutivo sta pensando di apportare delle modifiche eventuali alla Flat Tax. Quest’ultima indica la tassa fissa prevista dal regime forfettario.
La Flat Tax potrebbe essere aumentata e quindi potrebbero rientrare anche in un regime fiscale forfettario anche coloro che arrivano a 85.000 euro annui. Ci sono però delle ipotesi che vorrebbero innalzare di più la soglia per arrivare a 90.000 o 100.000 euro.
L’obiettivo del Governo è quello di promuovere lo sviluppo dell’economia del nostro Paese, finalità che sarebbe raggiunta abbassando alcune tasse per gli imprenditori e per le partite IVA. Quindi si sta pensando ad una Flat Tax estesa, che consiste in uno dei provvedimenti più interessanti che si preannunciano per il 2023. Ma tutto sarà possibile vederlo in concreto con la nuova Legge di Bilancio.
L’ipotesi di una Flat Tax di transizione
Ma come saranno applicate le eventuali modifiche per quanto riguarda l’attuale sistema forfettario? È possibile che si pensi ad una Flat Tax di transizione. L’obiettivo è sempre quello di sostenere fiscalmente coloro che superano 65.000 euro nel momento del passaggio al regime ordinario.
Quindi sarebbe un provvedimento che interessa in particolare coloro che, prima della riforma a livello governativo, supereranno i 65.000 euro. La Flat Tax di transizione sarebbe applicata per due anni dopo il superamento della soglia. In questo modo coloro che dovrebbero poi rientrare in un regime ordinario potrebbero avere delle agevolazioni, come per esempio la disponibilità di un’aliquota unica al 20%.
È in discussione, però, anche un’altra ipotesi, che è quella della Flat Tax incrementale. Si tratterebbe di un’aliquota pensata appositamente nel caso in cui il lavoratore riuscisse a raggiungere un fatturato maggiore rispetto a quello dell’anno precedente. Un’aliquota applicata sulla differenza di guadagno. Però sono tutte delle discussioni che ancora non sono state confermate e che dovranno trovare una loro attuazione prima della fine del 2022, con la nuova Legge di Bilancio.