Le Borse europee aprono deboli, sulla scia del risultato negativo di Wall Street, dove il Dow Jones ha perso lo 0,62%, lo S&P 500 lo 0,13% e solo il Nasdaq è avanzato dello 0,36%. A Milano si segna il +0,36%, meglio di Francoforte (+0,18%), e peggio di Parigi (+0,43%). Stabile Londra, sulla parità. Tokyo ha chiuso in positivo con il Nikkei a +0,66%.
I mercati sono cauti, in attesa di sapere i dati sull’inflazione Usa. Nel pomeriggio, quando saranno pubblicati, gli analisti potranno ragionare sul rialzo dei tassi da parte della Fed. Intanto Wall Street inizia a pagare le frizioni sui nuovi dazi USA, e si attende di sapere la reazione per il blocco dell’acquisizione di Qualcomm, con il nuovo decreto firmato Trump.
Le valute e lo spread
Lieve svalutazione dell’euro che riesce a scendere a 1,2331 dollari. L’euro si svaluta anche nei confronti dello yen, scendendo a 131,76 sulla moneta giapponese. Scende anche lo spread italiano, ora a 135 punti. Rendimenti decennali all’1,98%. Oggi asta di Btp per 8,75 miliardi.
I dati della giornata
A piazza affari arriveranno i dati economici di Snam, Mondadori e Tod’s, mentre l’Ocse rende noti i dati sulla crescita economica in Europa. L’Italia rallenterà nei prossimi due anni, più della Francia e della Germania. Pil italiano a +1,5% quest’anno e +1,3% nel 2019.
Pubblicati anche i dati sulla disoccupazione italiana da parte dell’Istat. Siamo all’11,2%. Resi noti anche i numeri sull’inflazione spagnola (1,1%).
Le materie prime
Scende il prezzo del petrolio. Wti a 61,35 dollari al barile, ma risale il Brent a 64,96 dollari al barile. A pesare sul greggio il preannunciato aumento della produzione Usa. Scende l’oro a 1318 dollari l’oncia