La riforma fiscale di Trump è in dirittura d’arrivo, approvata forse già in settimana, e Wall Street continua la sua ascesa, con i listini europei in scia. Oggi Milano segna un +0,85%,, meglio di Londra a +0,6% ma inferiore a Parigi con il +1,2% e Francoforte con il +1,1%. Grande performance anche per Tokyo, che chiude con un +1,55%, nonostante la riduzione del surplus nipponico a 113 miliardi di yen. Bilancio ridotta a -22,6% per le tante importazioni (+17,2%), con i carburanti a +21,9%, e i materiali elettronici a +27,5% per lavorare poi smartphone e semi-conduttori. Forte ascesa dell’immobiliare cinese con un aumento dei prezzi del 5,1% a novembre, ma le Borse cinesi chiudono contrastate. Shangai sale dello 0,05% ma Shenzhen Component cede lo 0,35%.
A Milano le Assicurazioni Generali sono sotto osservazioni per la cessione di PanEurope che porterà 286 milioni di euro in cassa, mentre per Carige annuncio, in accordo con i sindacati, di 490 prepensionamenti volontari. Scende leggermente lo spread tra i titoli italiani e tedeschi, e si assesta a 148 punti e rendimento all’1,8%. Positivi i dati Istat sull’export italiano che migliora di 5 miliardi il surplus.
Leggera salita dell’euro sul dollaro, oggi a 1,1768 dollari da 1,1757, mentre sullo yan la quotazione è di 132,59. Sul fronte criptomonete, il future Bitcoin a Chicago a sfondato quota 20mila, per scendere poi a poco meno di 19.500. Chiusura da record ancora per Wall Street, con S&P 500 a +0,9%, Nasdaq a +1,17%. Petrolio ancora su a 57,66 dollari per il barile per il Wti e a 63,64 dollari per il Brent.