Carige sale in Borsa per probabile interesse Unipol: qualcosa che sembra spingere il titolo unita all’indomani della diffusione dei dati trimestrali e della vendita della sede di Milano. Talvolta delle indiscrezioni stampa possono riuscire a muovere il mercato più di fatti comprovati.
Cosa c’è di vero nella questione Carige-Unipol? Di certo il fatto che lo scorso venerdì c’è stato un incontro tra i rispettivi amministratori delegati, Paolo Fiorentino e Carlo Cimbri, per discutere le modalità di un eventuale investimento di Bologna nell’ambito della ricapitalizzazione. A questo va aggiunto il fatto che Malacalza Investimenti, attualmente il primo socio di Carige, sta pensando di aumentare la propria presenza al momento della ricapitalizzazione, superando il 17,6% attualmente nelle sue mani.
I dati resi noti spiegano che l’istituto bancario ligure ha un indicatore di solidità patrimoniale Cet1 Ratio phased-in pari al 10,41% (che diventa 10,9% sommando la plusvalenza e il rilascio di Rwa derivanti dalla cessione dell’immobile milanese, N.d.R.) e come spiegano da Carige:
[Si trova] al di sopra dei limiti regolamentari e della soglia minima del 9% che la Bce ha richiesto in sede di Srep per il 2017 ma al di sotto della soglia raccomandata (che include anche la Pillar 2 Capital Guidance) pari all’11,25%.
Sono diverse le azioni di rafforzamento del patrimonio della banca in corso così come indicate dal Piano Industriale della stessa che secondo i calcoli dovrebbero riportare Carige sui livelli raccomandati della BCE. Ed è proprio a questo che servono i 107,5 milioni derivanti dalla vendita del palazzo milanese che verrà perfezionata entro il prossimo 30 novembre.