La lira turca tira su la testa e si quota a 6,7 sul dollaro. Nulla di eclatante, visto il 25% perso in una sola settimana, ma tanto basta a dare un piccolo sollievo alle borse. Intanto il presidente turco Erdogan chiama i cittadini al boicottaggio delle merci statunitensi. L’America è considerata da Ankara la responsabile delle manovre contro la Turchia.
Le borse
Le Borse europee aprono positive, anche se poi l’effetto si sgonfia. A Milano buon avvio, ma ora (13:23 CEST) l’indice scende dello 0,11%. Quasi simile il risultato di Londra, che ora perde lo 0,10%. Francoforte reagisce e guadagna lo 0,16%, così come Parigi, che sale dello 0,15%. Meglio fa Zurigo, con un +0,20%.
Ottimi risultato per Tokyo che questa mattina ha chiuso il Nikkei con un +2,22%. Male invece Hong Kong con la chiusura a -0,66%. Anche il Dow Jones ieri ha chiuso con segno negativo, a -0,50%, così come il Nasdaq, con il -0,25%.
Intanto scende lo spread tra Btp e Bund tedeschi, a 268 punti base. I rendimenti a dieci anni rendono attorno al 3% .
L’euro resta stabile a 1,4009 dollari mentre continuano a soffrire le monete dei paesi emergenti. Ancora giù la rupia indiana.
I dati macroeconomici
Bene il Pil tedesco, in crescita dello 0,5% (mensile). Gli analisti avevano fatto previsioni peggiori. Il Pil nell’Eurozona cresce dello 0,4% questo trimestre e del 2,2% su base annua. Scende la produzione industriale nella Ue.
Sale il petrolio con Wti a a 67,45 dollari e il Brent a 72,80 dollari. Oro invece ai minimi, a 1197 dollari l’oncia.