L’Europa c’entra le “attese” sulla crescita, un misero 0,5% che era preventivato dagli analisti in questo trimestre. Una ripresina debole, ma concreta, che conferma un piccolo slancio che però lascia caute le borse. Niente di entusiasmante insomma, ma solo piccoli segnali, che possono far dire agli “esperti”, che almeno stavolta non hanno bucato le previsioni. Così, nell’arco dell’anno, l’economia cresce del 1,7%, anche se non tutti i paesi crescono allo stesso modo, con l’Italia fanalino di coda della ripresa. Per gli analisti delle banche, il dato rispecchia le previsioni, e quindi anche le previsioni che la BCE non lascerà il programma dei Quantitative Easing, dovrebbero essere corrette. Le borse restano fredde, con Milano che chiude con un +0,13%, poco meno di Francoforte al +0,16%, mentre Parigi segna un piccolissimo 0,06%. Londra invece scende dello 0,21%, con gli investitori abbastanza basiti dalle notizie sui preliminari della Brexit, con le voci che parlano di un divorzio da 100 miliardi a carico del regno Unito. L’euro tiene, anche perché i sondaggi, che danno Macron vincente in Francia, sostengono i desideri degli europeisti. Segnali positivi, per i mercati, anche quelli che vengono dai dati sulla disoccupazione tedesca, che rimane stabile, così come lo spread tra Btp e Bund.