I recenti stress test, positivi per il sistema bancario italiano, hanno confermato come gli istituti di credito nel nostro Paese, di sicuro rispetto a molti altri in Europa, godano di buona salute. Pur tuttavia, le difficoltà legate all’accesso al credito, tutt’ora esistenti, ed il rischio di una nuova fase di “quasi-recessione” a causa di una crescita economica a ritmi bassi ed ancora fragile, ha fatto riaffiorare i timori che a livello finanziario ci sia il rischio di un ritorno ai tempi bui, quelli in corrispondenza dei quali si è arrivati al clamoroso fallimento della Lehman Brothers. In linea di massima per le banche italiane non ci sono problemi, o almeno così dovrebbe essere, in virtù del fatto che i nostri istituti di credito sono più banche commerciali, meno banche d’affari, ed hanno una bassa esposizione all’estero.
E poi, sperando non accada, a fronte di un eventuale fallimento bancario in Italia esiste il Fondo interbancario Tutela dei depositi che garantisce la restituzione dei risparmi di un correntista bancario fino a 103.291,38 euro. A conti fatti, quindi, i soldi possiamo ancora tenerli in banca piuttosto che ritirarli e metterli sotto il materasso.