Fitch taglia rating 18 banche spagnole

 Pochi giorni fa l’agenzia di rating Fitch aveva tagliato il giudizio sul merito di credito della Spagna, portandolo a BBB da A con outlook negativo. Ciò vuol dire che ora il rating di lungo periodo del paese iberico è appena due gradini sopra il livello di speculative grade, che significherebbe far precipitare il giudizio sui titoli di stato al livello “junk” (spazzatura). Due giorni fa la stessa agenzia di rating aveva abbassato il rating anche sui due colossi bancari spagnoli Banco Santander e BBVA (Banco Bilbao Vizcaya Argentaria) a BBB+ da A. Ora Fitch ha deciso di procedere con il downgrade di altre 18 banche.

Il taglio del rating sull’intero settore bancario spagnolo è stato accolto con freddezza dai mercati, considerando che ormai si trattava di una ipotesi ampiamente scontata dopo il downgrade del debito sovrano iberico. Fitch ha motivato la sua decisione ricordando come la gigantesca bolla immobiliare stia falcidiando ormai da anni le banche spagnole, ma ha anche puntato il dito contro il portafoglio crediti di molti istituti di credito.

SPAGNA CHIEDERA’ GLI AIUTI ALL’EUROPA

Il problema non è soltanto legato ai crediti in sofferenza elargiti ai costruttori immobiliari – ormai nella stragrande maggioranza dei casi difficilmente recuperabili – ma anche alla possibilità che molte famiglie non riescano più a pagare le rate dei mutui, considerando che il paese è in piena recessione, la disoccupazione è a livelli record sopra il 24% e che il reddito medio delle famiglie è in fase discendente.

RATING SPAGNA TAGLIATO DA FITCH A BBB

Secondo uno studio di Credit Suisse, in caso di forte stress, il settore bancario spagnolo rischia di accumulare perdite fino a 250 miliardi di euro, cioè un quarto del pil iberico. Dal settore immobiliare le perdite attese sono pari a 155 miliardi, da quello non immobiliare addirittura 94 miliardi. Le banche spagnole sono esposte per 1.300 miliardi di euro tra mutui, credito al consumo e finanziamenti alle imprese. Nonostante Madrid chiederà gli aiuti all’Europa per ricapitalizzare le banche (fino a 100 miliardi), gli investitori temono il peggio e lo spread Bonos-Bund è volato ieri fino a sopra 520.

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