Non usa mezzi termini il presidente dell’Associazione Bancari Italiani (ABI), che dice all’assemblea annuale, senza remore, che i responsabili delle crisi bancarie devono essere puniti.
“Attendiamo gli esiti dei processi verso ogni tipologia di esponenti aziendali e verso le possibili connivenze con clienti. Esprimiamo la nostra indignazione per diversi elementi emersi sulle banche, pur senza chiedere senza clima da caccia alle streghe”.
Queste le parole del presidente, a cui però dovranno seguire dei fatti concreti, delle misure che possano limitare i disastri di questi anni. Anche perché, secondo Patuelli, la crisi dei crediti deteriorati – “sono frutto anche delle lentezze della giustizia civile italiana che soffre di troppo limitate risorse strutturali e di norme spesso vetuste per le crisi d’impresa.”
Quindi servono riforme urgenti, specie in tema di giustizia civile, che possano accelerare i tempi per rendere concreti i doveri e i diritti degli onesti, e per attrarre i capitali in Italia. Bene, per il momento, le prospettive future che si delineeranno con i “disegni di legge delega che dalla Camera sono passati al Senato, per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell’insolvenza”, ma servirà di più, secondo Patuelli. Tra le idee del governo, anche la costituzione di bad bank a livello internazionale, per risolvere le crisi future.