Il progetto di riorganizzazione di Banca Carige potrà a breve diventare realtà: lo ha deciso il consiglio di amministrazione dello stesso istituto ligure, il quale è intenzionato a rendere ancora più efficace ed efficiente il piano strategico che è stato predisposto per il triennio 2011-2014. In particolare, la banca dovrebbe essere in grado in questa maniera di diventare più attiva anche al di fuori della Liguria, la sua regione di elezione, tanto che è già tutto pronto per il conferimento alla Banca Carige Italia spa, gruppo di nuova costituzione. La notizia è circolata nella giornata di ieri e si sono avute delle conferme in tal senso.
►BANCA CARIGE RENDE NOTI I RISULTATI DELLO SCORSO ANNO
A cosa servirà con precisione questo progetto così ambizioso? Nel dettaglio, si andranno a determinare tutti quelli che sono i benefici economici ricorrenti: questi ultimi ammontano a trentasette milioni di euro, mentre quelli non ricorrenti sono di gran lunga superiori (715 milioni per la precisione), al punto che il patrimonio di vigilanza è destinato ad aumentare fino a quota seicento milioni. Gli indici patrimoniali, inoltre, avranno l’opportunità di guadagnare diversi punti base, con le stime più accreditate che parlano in modo chiaro della data del 1° gennaio del 2013 come quella in cui la componente primaria del capitale (il Core Tier 1 per intederci) sarà pari a otto punti percentuali, un livello più alto rispetto a quello previsto da Basilea 3.
►BANCA CARIGE PRESENTA IL PIANO STRATEGICO
Ma non bastano soltanto questi dati. In effetti, l’utile netto potrebbe addirittura raddoppiare nel giro dei prossimi cinque anni, mentre il rapporto tra i costi e i ricavi dovrebbe passare dal 58 al 45%. Quest’ultima riduzione sottintende un miglioramento importante. La Cassa di Risparmio di Genova e Imperia guarda dunque con rinnovato ottimismo al futuro, puntando, come finora è accaduto, sulla raccolta diretta e indiretta e sui crediti nei confronti della clientela.