Ieri pomeriggio era circolata con insistenza la voce di un possibile downgrade di Moody’s su numerosi big del credito di caratura internazionale, tra cui banche americane, inglesi ed europee. Le borse europee avevano invertito la rotta dop una buona partenza, mentre a Wall Street avveniva addirittura una forte accelerazione ribassista che portava alla formazione di un bearish trend intraday molto solido per i principali indici azionari. Alla fine il Dow Jones chiuderà con un calo dell’1,96%, mentre l’S&P500 con una flessione del 2,23%. Poi è arrivata la notizia ufficiale: Moody’s ha bocciato 15 grandi banche mondiali.
L’agenzia di rating ha rivisto al ribasso il suo giudizio sul merito di credito di 15 istituzioni finanziarie globali, tagliando il rating di due livelli per 10 banche, di un livello per 4 banche e di tre livelli per un solo istituto di credito. La bocciatura più pesante è per la banca d’affari svizzera Credit Suisse. Moody’s ha tagliato il rating di tre notch ad “Aa1” da “A1”, mantenendo però l’outlook stabile. Il taglio dovrebbe costare a Credit Suisse ben 4,7 miliardi di dollari.
► BANCHE TEDESCHE E AUSTRIACHE BOCCIATE DA MOODY’S
La scure di Moody’s si è anche abbattuta sulle prime cinque banche americane. La valutazione di Goldman Sachs è stata tagliata di due notch ad “Aa3”, con un potenziale costo previsto intorno a 2,2 miliardi di dollari. Il rating di JP Morgan è stato tagliato di due livelli ad “A2”: la banca americana, già alle prese con lo scandalo di attività di trading vietate sui derivati, potrebbe subire un costo di 3,45 miliardi. Il rating di Morgan Stanley ha subito un taglio di due gradini (anziché i tre attesi) e ora ha un giudizio “Baa1”, tre livelli sopra il giudizio “junk”. Bocciate anche Citigroup (due gradini ad “Baa2”) e Bank of America (un gradino ad “A3”).
► RATING 26 BANCHE ITALIANE TAGLIATO DA MOODY’S
Secondo Greg Bauer, managing director di Global Banking per Moody’s, “tutte le banche coinvolte hanno una significativa esposizione alla volatilità e al rischio di elevate perdite inerenti ad attività sui mercati dei capitali”. Tra le banche europee sono state bocciate anche Bnp Paribas, Deutsche Bank, Ubs, Barclays e Credit Agricole.