Non accenna ad arrestarsi la fase calante di Royal Bank of Scotland. L’istituto di credito ha infatti dovuto ammettere di aver chiuso il 2012 in rosso (per il quinto anno consecutivo), con una perdita che è stata pari a 5,17 miliardi di sterline. Ad ogni modo, nonostante la continua emorragia della redditività aziendale, la società ha reso noto di poter giungere nelle condizioni “giuste” per poter essere venduta prima delle elezioni del 2015 (la società era stata salvata nel 2008 dal Tesoro britannico).
A parlare a commento dei dati è stato il top management, che ha definito il 2012 come “un anno punitivo, nel quale abbiamo cercato di rettificare gli errori del passato”. Peccato che, nonostante gli sforzi, la perdita sia aumentata in maniera considerevole rispetto a 1,9 miliardi di euro dell’anno precedente. La causa principale sembra essere determinata dai costi dei risarcimenti per le coperture assicurative Ppi vendute ai clienti in modo fraudolento, oltre a 700 milioni di sterline determinati dai costi dei risarcimenti alle piccole e medie imprese alle quali erano stati venduti prodotti finanziari in modo ingannevole (vedi anche Italia instabilità finanziaria nel 2013 secondo Rbs).
“A questi oneri straordinari” – aggiungeva a commento l’edizione online de Il Sole 24 Ore – “si è aggiunta la multa da 381 milioni di sterline che Rbs ha dovuto pagare alle autoritá americane e britanniche per il suo ruolo nel fixing del tasso interbancario Libor. Infine la banca ha annunciato una perdita ‘artificiale’ di 4,65 miliardi di sterline in seguito a una rivalutazione del proprio debito e previste perdite da derivati. I ricavi sono scesi a 25,79 miliardi, mentre l’utile operativo 2012 é salito di 3,5 miliardi di sterline”.).
In una posizione di evidente debolezza, la banca ha affermato di aver accolto di buon grado i consigli da parte del cancelliere Osborne, che aveva domandato alla banca la riduzione della divisione di investment banking e la presenza all’estero, andando invece a concentrare maggiormente sforzi e denaro sul mercato britannico (vedi anche Multa a Rbs per caso Libor).