Spread
Letteralmente tradotto con scarto o margine. Ovunque si parla di spread e il suo significato non può essere sottovalutato: si tratta del ricarico che ogni banca decide di aggiungere al tasso di base quale proprio ricavo. Il commerciante (la banca) compra il prodotto (il denaro) ad un prezzo (tasso di scambio interbancario) e lo rivende alla sua clientela ricaricato di un margine di guadagno (spread).
Difatti negli scambi tra banche il denaro ha un suo prezzo: l’Euribor ovvero il tasso di interscambio bancario. Se le banche acquistano il denarto ad un prezzo ovviamente per guadagnare dovranno rivenderlo ad un prezzo maggiorato (dello spread). La collocazione del denaro mediante un finanziamento al cliente dovrà perciò avvenire ad un tasso un po’ più alto. Ciò consentirà di compensare le spese di gestione della struttura creditizia e della pratica nonché i rischi dell’operazione, e guadagnarci inoltre qualcosa.
Mutuo e spread
Ecco perché chi decide di sottoscrivere un mutuo deve fare attenzione a questo spread, affinché non sia troppo alto: per i mutui a tasso fisso o variabile si sceglie un indice di riferimento per il calcolo del tasso di interesse da applicare, rispetto a tale riferimento (es: Euribor a 3 mesi) la banca applica una maggiorazione, detta spread, che le garantisce il guadagno nell’operazione.
Occorre perciò, prima di accettare una proposta di mutuo, confrontare le varie proposte degli istituti creditizi, poiché lo spread diverge da un intermediario all’altro: molte banche preferiscono mantenere bassi gli spread e lavorare con i volumi (guadagnano sul grosso numero di prestiti che erogheranno), molto dipende dalla politica in tema di mutui che la banca adotta (tale approccio è peculiare delle banche specializzate in mutui).
L’Euribor è diffuso ogni giorno alle ore 11 dall’Euribor Panel Steering Committee, cioè un comitato di esperti e rappresenta uno dei valori essenziali (insieme allo spread bancario) per determinare quanto vale complessivamente il tasso di interesse.
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