Sembra non abbia prodotto effetti negativi il declassamento del rating della Repubblica italiana da parte di Standard&Poor’s, per i Bot a 6 mesi infatti è andata meglio delle attese. I rendimenti continuano a salire, aumentando anche di un punto percentuale nel caso dei BoT a 6 mesi e dei CTz. Nonostante il downgrading del debito sovrano, la domanda resta elevata e gli acquisti della Bce di titoli italiani ha contributo al buon umore dei mercati. Il rendimento sui BoT a 6 mesi è passato da 2,14% del precedente collocamento di fine agosto a 3,07%, in questo caso quindi il rendimento (al netto di ritenuta e commissioni) per il sottoscrittore é del 2,704 per cento.
E’ positivo che il Tesoro abbia collocato tutto l’ammontare – ha detto l’economista Alessandro Giansanti di Ing -, un segnale che la domanda sul breve non manca. Ma non si puo’ nascondere – aggiunge perplesso -che il rialzo dei rendimenti sia stato consistente e d’altra parte l’Italia paga pegno ogni volta che emette obbligazioni sul mercato, anche sul breve. E’ un segnale che la situazione non e’ risolta ed e’ ancora necessario il supporto della Bce.
I mercati finanziari mostrano una ripresa di fiducia verso il debito dell’Italia, ma anche della Spagna. Il ministero del Tesoro spagnolo ha infatti emesso 3,225 miliardi di euro in titoli di Stato a tre e sei mesi. I tassi a cui le obbligazioni sono state collocate sono del 1,692% per i titoli a tre mesi e del 2,665% per i titoli a sei mesi) e anche in questo caso si rileva un sensibile aumento rispetto a quelle delle analoghe emissioni collocate il 23 agosto scorso, pari rispettivamente all’1,357% e al 2,187%. La Spagna é così riuscita a collocare 3,22 miliardi di titoli di Stato a tre e sei mesi a fronte di un obiettivo massimo di 3,5 miliardi. Il rapporto fra domanda e offerta di Bot e’ pari a 3,95 per i titoli a sei mesi, mentre scende a 2,47 per i trimestrali.
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