Unicredit sarà una banca forte dopo l’aumento di capitale? Il presidente della European banking authority Andrea Enria, ha già una risposta precisa ed é affermativa. Secondo Enria la banca sta attraversando un periodo difficile che sta superando diligentemente e dopo la raccolta di fondi sul mercato la solidità dell’intermediario sarà rafforzata ed é questo è il messaggio che deve arrivare all’opinione pubblica, ha sottolineato lo stesso Enria nel corso di un’audizione alla Camera. Tuttavia per “cantare vittoria” é sempre bene aspettare la fine dell’operazione, anche se il presidente é convinto che se tutto procederà come previsto, alla fine del processo il sistema sarà più robusto e in grado di sostenere l’economia. È positivo anche il management di Unicredit, che nella persona dell’amministratore delegato Federico Ghizzoni, appoggia la maxi-ricapitalizzazione da 7,5 miliardi di euro.
Quali sono i sottoscrittori che balzano, in quest’operazione, agli onori della cronaca? Ghizzoni ha acquistato azioni della banca per un controvalore di circa 66.000 euro (34.000 azioni al prezzo unitario di 1,943 euro). Il responsabile delle risorse umane di Unicredit, Paolo Cornetta, ha sottoscritto 3.700 azioni per un controvalore di circa 7.300 euro; il responsabile della divisione CEE di Unicredit, Gianni Franco Papa, ha sottoscritto 7.800 azioni per un controvalore di circa 15.000 euro. Ha sottoscritto azioni anche il direttore finanziario della banca, Marina Natale per un controvalore totale di 21.392 euro.
Ha aderito alla ricapitalizzazione anche la Fondazione Cassamarca e la Fondazione Manodori. Anche il presidente di Luxottica, Leonardo del Vecchio ha intenzione di aderire pro quota alla ricapitalizzazione. Oltre a questi ovviamente, anche un certo numero di numero di risparmiatori che confida nella banca e che ha deciso di investire la propria liquidità. A questo punto UniCredit sembra aver ritrovato una certa serenità in borsa: i titoli hanno guadagnato il 6% a un prezzo di riferimento di 2,42 euro, ricordiamo che nelle ultime quattro sedute avevano registrato una riduzione del 45% circa.
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