La proposta di Sarkozy e della Merkel sui fondi strutturali destinati all’Ue non é piaciuta al ministro degli Affari regionali Fitto, il quale ha sottolineato che noi italiani (e in particolar modo il Mezzogiorno), siamo i maggiori destinatari di tali risorse. Fondi che però, restano puntualmente inutlizzati, avrebbe dovuto ricordare il ministro. Secondo i dati della Svimez, il centro studi per il Mezzogiorno, il PIL pro capite delle regioni meridionali, cinque delle quali (Puglia, Sicilia, Calabria, Campania e Sardegna) destinatarie del recente warning europeo, dal 1951 al 2009 è sceso dal 65,3% al 58,8% di quello del Centro-Nord. Dei 43,6 miliardi di euro del programma 2007-2013, somma comprensiva del cofinanziamento nazionale, sono stati spesi appena per il 9,6% del totale.
Per l’Italia sono in ballo decine di miliardi di euro – ha sottolineato Fitto -, risorse fondamentali. Noi siamo nell’Unione europea tra i maggiori beneficiari dei fondi e al tempo stesso tra i principali contribuenti netti. È chiaro che sulle politiche di coesione abbiamo interessi molto diversi, con tutto il rispetto, da Francia e Germania. C’è quindi in gioco un interesse nazionale. La proposta in questione incide in modo diverso sullo sviluppo dei singoli paesi. Le politiche antideficit sono importanti ma quelle di coesione seguono una loro natura e una loro logica: questo tema andrà affrontato nelle sedi competenti. Non c’è una crescita possibile senza la stabilità dei conti, ma la stabilità dei conti non è sufficiente a rassicurare i mercati senza la crescita. Il tema dello sviluppo è fondamentale e le politiche di coesione sono centrali per alimentarlo.
Infine il ministro si é espresso sulla recente manovra, ritenendo che il dibattito parlamentare sara’ molto utile e che a saldi invariati modifiche sono possibili. Fitto si dichiara disposto ad ascoltare prontamente tutte le proposte degli enti locali e dell’opposizione con la massima apertura per il bene degli enti locali e della nazione.
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