Acegas-Aps, l’azienda friulana che opera nell’ambito dei multiservizi, potrebbe a breve fondersi con il gruppo Hera, la holding celebre per il suo impegno nel settore ambientale: le indiscrezioni e le ipotesi che stanno circolando in queste ultime ore hanno già fatto volare il titolo Acegas, con ben 7,85 punti percentuali di guadagno e una quota complessiva che si è attestata al di sopra dei tre euro. La proposta di Hera ha i suoi vantaggi. In effetti, il lato finanziario è molto appetibile, soprattutto per quel che concerne i concambi e i conguagli, ma pare che bisognerà attendere la giornata di lunedì per una eventuale aggregazione.
►AUMENTO DI CAPITALE FINTEL ENERGIA
Per il momento, però, esiste una importane lettera di intenti che fa ben comprendere la volontà delle due società energetiche. Tra l’altro, come hanno sottolineato diversi analisti, Acegas e Hera presentano una struttura industriale che è molto simile, visto che i business principali sono quelli che riguardano il gas, il settore idrico, i rifiuti e l’elettricità (entrambe le esposizioni sono pari al 10% del margine operativo lordo per la precisione). Una differenza importante, invece, la si può rinvenire nel rapporto tra i prezzo e gli utili, visto che Acegas tratta a 8,5, mentre Hera a 11,2.
►IL SOSTEGNO DEI COVERED BOND ALLE ENERGIE RINNOVABILI
Qualche dubbio sta sorgendo in merito al dividendo dell’azienda triestino-padovana, vale a dire i nove centesimi di euro che secondo alcune indiscrezioni potrebbero attualmente essere a rischio. D’altronde, nel corso del 2011 questa multiutility è riuscita a far registrare un margine operativo lordo pari a 120 milioni di euro, tanto che le possibilità operative si sono rafforzate, così come quelle di nuove sinergie. Il maggiore ottimismo sulla fusione finale è quello nutrito da Banca Akros, secondo cui Acegas vanta il miglior profilo di debito dopo Hera, senza dimenticare il fatto che tale operazione consentirebbe a entrambe di allontanare le attuali incertezze.