Commissario Affari Economici UE deluso dell’Italia

 Nel pomeriggio la riunione dei ministri delle finanze dell’eurozona, la commissione non é del tutto convinta della lettera ricevuta dall’Italia e si aspetta di sentire da Tremonti come e quando il nostro Paese intende attuare le misure contenute nella lettera all’Ue. E’ essenziale che l’Italia rispetti gli impegni sottoscritti per la correzione dei conti pubblici, ha sottolineato il commissario Ue agli Affri economici e monetari Olli Rehn, l’Italia, secondo il suo parere, deve adottare in un tempo definito misure più coraggiose a sostegno della crescita economica. Direttamente dall’Europa quindi, arriva una richiesta di chiarimento sugli impegni italiani contenuti nella lettera presentata dal premier Silvio Berlusconi all’ultimo vertice europeo.

Ho chiesto al governo italiano informazioni aggiuntive sulle misure di consolidamento fiscale e sulle riforme strutturali. Ispettori della Commissione saranno a Roma questa settimana – ha detto Olli Rehn all’ingresso dei lavori dell’Eurogruppo -. E’ assolutamente essenziale che l’Italia raggiunga gli obiettivi di finanza pubblica e garantisca la messa a punto delle riforme strutturali mirate a sostenere la crescita e la creazione di lavoro.

Nuovi indicatori economici per la salute dell’Italia

 Sono in tutto dodici e aiuteranno gli studiosi a comprendere meglio lo stato di salute del nostro Paese, perchè finalmente molti sono d’accordo sul fatto che il solo PIL non possa a priori esprimere  in maniera chiara ed esaustiva il complesso delle variabili che entrano in gioco nell’economia di un Paese. Per capire se la sua gente sta bene o male, se le prospettive e la qualità della vita sono buone il prodotto interno lordo non é sufficiente e occorrono nuovi indicatori. Sebbene se ne parlasse da anni, solo in questi giorni arrivano delle certezze in merito a uno studio in tal senso.

Bnp Paribas dismette i bond italiani in portafoglio

 Bnp Paribas, la banca straniera che possiede più titoli italiani, ha tagliato del 40% la quantità di bond italiani in portafoglio, con vendite pari a 8,3 miliardi di euro. Il numero uno di Bnp Paribas, Baudouin Prot, ha spiegato che i titoli sono stati tutti venduti sul mercato e nessuno alla Bce. La banca é é stata esposta anche con la Spagna: in questo caso l’esposizione è stata tagliata dell’81,5%, pari a 2,2 miliardi. E per non farsi mancare nulla la banca detiene anche titoli greci, l’istituto ha infine sottolineato che non ha in portafoglio credit default swap, derivati che assicurano sul rischio fallimento, sui buoni del tesoro ellenici.

Contingency plan per salvare Europa da rischio contagio

 Solo un piano d’emergenza potrebbe salvare i Paesi membri dell’Unione Europea dall’effetto contagio. La crisi che sta colpendo Italia e Spagna può mandare in frantumi l’euro con conseguenze drammatiche sull’economia mondiale, sostengono gli analisti. in realtà dobbiamo ricordarci che questo é successo e continua a succedere anche per il dollaro, ma gli americani non sembrano lamentarsi più del dovuto, consapevoli del fatto che, moneta debole significa anche più competitività globale a livello di esportazioni. Fatto sta che l’Europa sembra intenzionata a mantenere il suo altissimo livello di valore dell’euro (quasi arrivato al doppio rispetto al dollaro) e l’Ue, le banche centrali e il Fondo Monetario Internazionale sono al lavoro per pensare una soluzione.

Per evitare crac Italia e Spagna occorre soluzione shock

 Lo ha detto Nouriel Roubini in un discorso ad Helsinki, il professore della New York University ha dato un’importanza ancora maggiore alla situazione di crisi che afflige le due nazioni europee, sottolineando che i mercati dei titoli di Stato nei due paesi sono ”illiquidi” con pochi volumi scambiati, che per evitare il crac i Paesi hanno bisogno di una soluzione shock in futuro. Un’affermazione dura, ma che forse non si discosta troppo dalla realtà. Nel frattempo il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al Re di Spagna Juan Carlos I il seguente messaggio al quale, in occasione della Festa nazionale, ha voluto esprimere, a nome suo e del popolo italiano, i piu’ fervidi voti augurali.

Commissione UE preoccupata per la crescita industriale italiana

 La Commissione europea ha presentato nei giorni scorsi la sua comunicazione “Politica industriale: rafforzare la competitività”, che ha fotografato la realtà industriale dei vari Stati membri, confrontando i risultati tra i vari Paesi. La ripresa economica dell’Ue è stata relativamente lenta e rimane fragile, tra le preoccupazioni principali le difficoltà delle pmi, motore dell’impresa italiane. La flessione della crescita dovuti ai mercati finanziari, l’aumento dei prezzi energetici e delle materie prime pesano sulle aziende, ciò nonostante l’industria europea sana ed ha le potenzialità per tornare ad alimentare positivamente il PIL del Vecchio Continente.

Disoccupati in diminuzione, ma é ancora emergenza

 Disoccupazione in calo in Italia ad agosto. I dati ISTAT sottolineano un tasso di disoccupazione intorno al 7,9%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto a luglio e di 0,4 punti su base annua. Aumenta invece di 0,1 punti percentuali su base congiunturale il tasso di disoccupazione giovanile, che si attesta al 27,6%. Gli occupati superano i 23 milioni. Dei dati che potrebbero essere incoraggianti, ma purtroppo la diminuzione dei disoccupati é troppo bassa e sono ancora tanti i giovani senza un lavoro. La stessa ISTAT nella sua indagine rileva che comunque nonostante il calo della disoccupazione si rafforza quella di lunga durata, ovvero di coloro che cercano lavoro da oltre un anno.

Crescita Italia: Fitch taglia stime

 Cattive notizie per l’Italia, Fitch taglia le stime del nostro Paese prevedendo un’espansione 2012 dello 0,2% dal precedente 1,0%. Nel suo Global Economic Outlook, l’agenzia di rating ha rivisto anche le sue previsioni relative all’anno 2013, allo 0,6% rispetto al precedente 1,6%. Per quanto riguarda la stima di quest’anno invece Fitch ha lasciato Invariata la stima a a 0,7%. Tuttavia non è totalmente pessimistico il lo scenario fotografato dall’agenzia di rating, Fitch esclude per ora una piena ricaduta in recessione nonostante le nuove stime incorporino rischi di contrazione del Pil.

Standard & Poor’s risponde a Berlusconi: “Noi apolitici”

La decisione presa da Standard & Poor’s di declassare il rating italiano portandolo da ‘A+/A-1+’ ad ‘A/A-1’ ha fatto il giro del mondo, sono state tante le dichiarazioni rilasciate dai vari esperti di economia del settore europeo e dai vari capi di stato europei. Il tedesco Faz afferma che è un “colpo basso all’Italia”. Sul quotidiano economico Handelsblatt campeggia già la dichiarazioni di Berlusconi in merito a questa notizia: “Berlusconi furibondo per il declassamento dell’Italia”.

Moody’s e rating Italia: giudizio rinviato

 La situazione dell’Italia rischia di peggiorare il giudizio di Moody’s, una delle agenzie più importanti del mondo potrebbe declassare il rating del nostro Paese. La decisione avrebbe dovuto essere presa in questi giorni, ma sembra che l’agenzia di rating abbia deciso di rimandare di un mese. Moody’s si è quindi presa più tempo per stabilire se abbassare o meno il voto sull’affidabilità creditizia dell’Italia, che attualmente si trova al livello di “Aa2”. La motivazione di questo rimando sta nella sua situazione di incertezza in cui versiamo, la quale ha spinto Moody’s ad attendere qualche tempo prima di aggiungere a una conclusione definitiva.

Mercato del lavoro in lenta ripresa

 Sembra che l’attuale recessione in cui versa il nostro Paese non abbia avuto effetti assolutamente deleteri sul mercato del lavoro. La crisi c’è e si sente, ma non come ci si sarebbe aspettati in situazioni come questa. L’impatto sul mercato del lavoro italiano è stato relativamente mite, ma la ripresa è stata lenta, ha sottolineato l’Ocse nel suo Rapporto sull’Occupazione 2011. Il tasso di disoccupazione italiano è aumentato di 2,5 punti percentuali tra il 2007 e il 2010 per raggiungere l’8,5%, ma questo aumento é stato inferiore rispetto ad altri Paesi dell’Unione Europea. La stessa analisi ha rivelato che sono più le donne ad essere in difficoltà nella ricerca del lavoro: 29,4%, contro il 26,8% dei colleghi uomini. Entrambi i dati sono ben superiori alla media dei 34 Paesi Ocse del 15,7% e 17,6% rispettivamente.

Commissione europea riduce stime crescita dell’Italia

 L’Italia rallenta seguendo il trend europeo, la situazione congiunturale é negativa e la Commissione europea riduce le stime di crescita del nostro Paese. Secondo le stime pubblicate oggi dall’esecutivo comunitario il prodotto interno lordo italiano crescerà quest’anno al ritmo di 0,7%, al di sotto delle precedenti stime del mese di maggio che evidenziavano tre decimi in più. Confermata invece a 2,6%, livello identico al quello previsto il 13 maggio scorso, la stima sull’inflazione media di quest’anno.

Record storico dello spread tra BTP e Bund

 Mentre il governo é impegnato a nella contrattazione con le autorità cinesi affinchè queste ultime decidano di acquistare titoli del debito pubblico italiano, torna sotto quota 400 punti base lo spread Btp Bund, salito nella giornata di ieri a nuovi massimi. Il Tesoro ieri ha collocato sul mercato il nuovo Btp a cinque anni a un tasso di rendimento che é salito fino al 5,6% dal 4,93% dell’ultima asta, toccando un nuovo record degli ultimi 12 anni. Il nuovo Btp 15 settembre 2016 è stato venduto per un totale pari a 3,865 miliardi di euro.

Banche francesi sotto pressione, le tensioni di mercato

 In tutta Europa si sta verificando una situazione di down: i titoli delle principali banche francesi sono in netto calo su voci di un possibile downgrade da parte di Moody’s. L’agenzia di rating che in questo ultimo periodo non ha risparmiato declassamenti a nessuno, potrebbe stavolta mettere sotto l’obiettivo BNP Paribas, Credit Agricole e Societe Generale, che infatti cedono oltre il 10% a fronte del calo del 4% circa registrato dall’indice Stoxx di riferimento. Anche in Italia la situazione risente di questo clima di incertezza. Sotto la lente oggi la Popolare Milano (-3,18%), Unicredit (-5,71%), Intesa Sanpaolo (-4,22%) e Mediolanum (-2,51%).