Contratto a progetto: maschera un rapporto di lavoro subordinato?

Si tratta del contratto regolato dal decreto legislativo 276/03 con il l’intento teorico di limitare l’uso di quelle collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co), che avvalendosi di un ridotto costo del lavoro nella sostanza mascherano rapporti di lavoro dipendente. In realtà anche la nuova norma, senza un adeguato intervento della contrattazione collettiva, consente di celare dietro a un contratto a progetto un rapporto di lavoro dipendente a tutti gli effetti. Il progetto è un’attività (anche produttiva) identificabile e collegata a un risultato. Può essere connessa a un’attività accessoria, ma anche principale dell’impresa.

Di fatto le co.co.co. non sono state abrogate, ma continuano ad essere ammesse in specifici casi: nel settore pubblico, nelle professioni intellettuali, per gli amministratori di società, per i partecipanti a collegi e commissioni, per coloro che percepiscono pensione di vecchiaia, per collaborazioni rese ai fini istituzionali per società sportive, per prestazioni nei limiti di 30 giorni e 5 mila euro annui.

Socotherm Brasil: contratti per un valore totale di circa 20 Mln USD

Socotherm Brasil, controllata brasiliana di Socotherm S.p.A., Società quotata sul segmento STAR di Borsa Italiana (SCTM.MI), leader mondiale nel rivestimento protettivo di tubazioni per l’estrazione

Rinegoziazione mutui: raggiunto accordo tra banche e Governo

L’accordo raggiunto tra il governo e l’Abi permette agli italiani di trasformare i mutui a tasso variabile in rate fisse. Con il risultato di ridurre e stabilizzare l’importo delle rate da corrispondere senza costringere i correntisti a portare ulteriori garanzie. L’intesa si riferisce solo ai finanziamenti a tasso variabile sottoscritti prima dell’inizio del gennaio 2007 e solo per la prima casa. Gli italiani potranno rinegoziare il proprio mutuo a tasso variabile, ottenendo dalle banche il tasso di interesse medio che era applicato nel 2006, si avrà quindi un alleggerimento immediato del caro mutui: su un mutuo da 100mila euro della durata di 15 anni la rata su base annua si ridurrebbe da 9.874 euro a 8.916; con un risparmio prossimo quindi a mille euro. Su questa cifra i clienti dovranno però riconoscere agli istituti di credito un interesse, che sarà calcolato sull’Irs a dieci anni, maggiorato dello 0,50 per cento. In pratica un «finanziamento ponte» a condizioni prestabilite e valido per tutti, destinato a vivere in simbiosi con il mutuo e l’andamento del costo del denaro: a seconda dell’altalena dei tassi, a fine periodo il correntista potrebbe quindi essere chiamato a ripianare la differenza accumulata.

Standard and Poor’s conferma BBB+ a Edison

Secondo Standard and Poor’s agenzia di rating Edison dovrà effettuare significativi investimenti per le attivita’ di esplorazione e produzione, considerate generalmente a rischio per le

Mutui a tasso fisso o variabile?

Il solito dubbio: tasso fisso o variabile? É a tutti noto che il tasso fisso si mantiene tale per tutta la durata del rapporto e quindi si può programmare il proprio piano di pagamento esattamente. Con il tasso variabile si è più certi che il saggio pagato anno per anno risponda a delle logiche attuali (rispetto ai pagamenti) di mercato, in quanto esso si aggiorna periodicamente sulla base del costo del denaro, variamente calcolato.

La banca funge da intermediario tra una soggetto che investe i soldi e un altro che li utilizza. Quindi per prestare del denaro a tasso fisso servirà che prima qualcun altro lo abbia investito a tasso fisso.