Chi si aspettava commenti differenti da parte di Moody’s è rimasto evidentemente ignaro di quella che è l’attuale situazione economica italiana: non stupisce che commentando la crescita, l’agenzia di rating la definisca “anemica“. Se ne è parlato, tra l’altro, nella VII Convention Auxilia Finance.
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Moody’s taglia stima crescita dell’Italia
Moody’s taglia le stime di crescita per l’Italia ma decide di non toccare il rating non essendoci per il momento delle condizioni tali da giustificare un cambiamento dell’outlook, che rimane stabile.
Goldman Sachs: l’Italia ora rischia downgrade importanti
Brutte notizie sono in arrivo per l’Italia secondo gli economisti di Goldman Sachs sotto forma di downgrade e tutto per colpa della manovra e del suo rapporto deficit/pil che toccherà, come voluto dal Governo, il 2,4% oltre che su una politica fiscale espansiva. Scopriamone le ragioni.
Economia Italia: le agenzie di rating fanno paura
Le agenzie di rating fanno paura all’Italia. Ora che politicamente il Governo si è insediato si è reso anche conto che vi è la necessita di sottostare a determinate regole e lavorare di concerto con la Banca Centrale Europea per poter mantenere i conti in ordine.
Andamento Euro/Dollaro fine Agosto 2012
L’ottava corrente potrebbe segnare una svolta nell’andamento dei mercati finanziari su tutti i fronti. Nonostante le previsioni per Agosto vedevano sostanzialmente un mese piatto e senza sorprese, i mercati azionari e finanziari stupiscono ancora una volta gli investitori dimostrando che ogni momento potrebbe essere favorevole per un cambiamento di tendenza.
Goldman Sachs vende titoli di Stato Italiani
Dopo l’ennesimo downgrade del settore bancario da parte delle agenzie di rating USA gli investitori si sono convinti che l’influenza di Standard & Poor’s piuttosto che di Moody’s o Fitch si è ormai ridotta al minimo. La reazione del mercato è stata pressochè nulla alla diffusione delle notizie riguardanti il settore bancario Europeo ed i debiti sovrani del Vecchio Continente, a conferma che le influenze che muovono il mercato azionario sono da tutt’altra parte.
Piazza Affari indecisa, tagliato rating MPS
Avvio di ottava nell’incertezza per Piazza Affari, che apre le contrattazioni in prossimità del close della scorsa settimana e neutralizza immediatamente il primo tentativo di rialzo. Il mercato prova fin dalle prime battute a confermare quota 14000 raggiunta durante il rally di venerdì scorso, ma la pressione dei venditori si fa’ già sentire sul book di negoziazione e trascina al ribasso l’indice FTSE-Mib che ora cede lo 0,7%.
Standard & Poor’s considera l’Italia un rischio per l’Euro
Dure le parole di Moritz Kraemer in una giornata tinta di rosso per le borse Europee; l’analista dell’agenzia di rating Standard & Poor’s non si risparmia e non ha dubbi sulla posizione dell’Italia nell’Eurozona. Il Bel Paese “resta nell’occhio della tempesta” fa’ sapere il responsabile dell debito sovrano di S&P, cambiando ancora una volta l’opinione generale sulla zona euro.
Se in Europa si cominciava a pensare alla ripresa dopo il successo dello swap di Atene e l’approvazione degli aiuti alla Grecia, le agenzie di rating rimescolano le carte parlando dell’Italia come il maggior rischio per l’Eurozona (così come prima lo era, appunto, la Grecia). Gli analisti si esprimono duramente anche verso la BCE stessa:
Enel cambia politica dividendo
Uno dei pilastri portanti di Piazza Affari è sicuramente Enel, o forse dovremmo dire “era” Enel. L’evoluzione dopo la fase di crisi e rischio default (non ancora passata a dire il vero) avrà sicuramente delle conseguenze per tutti ed Enel comincia a far fronte ai cambiamenti del mondo finanziario cambiando le politiche aziendali da qui al 2016. Il downgrade di Standard & Poor’s non pesa come si potrebbe pensare in una situazione normale; la decisione dell’agenzia di rivedere al ribasso il rating portandolo a “BBB” è la naturale conseguenza di quello che è successo e sta succedendo nell’Eurozona, anche se nessuno si preoccupa di questo visto che il Governo Monti ha rilanciato l’Italia e le stesse agenzie sono pronte a rivedere al rialzo le stime.
Se inoltre consideriamo che il potere e l’influenza delle agenzie di rating si è notevolmente ridotto dopo l’atteggiamento “sospetto” avuto durante i mesi peggiori, allora ecco chiarito in via definitiva perchè non è stato questo il fattore critico che tra ieri ed oggi è costato un crollo verticale a Piazza Affari.
Bofa e ML investono in Unicredit e Barclays
Il pericolo recessione nell’area Euro non è del tutto svanito con i recuperi dell’azionario e con il ridimensionamento dello spread, ma il quadro generale è molto diverso rispetto a qualche mese fa’. L’andamento del FTSE-Mib conferma la volontà di cambiamento con il Governo Monti che da più parti è stato lodato per il lavoro svolto e per le aspettative positive di lungo periodo. A sostegno di un quadro che va’ migliorando di mese in mese abbiamo il settore bancario che dal bottom di Novembre scorso ha recuperato il 35% e si dirige verso nuovi top relativi di medio periodo rilanciando anche il settore assicurativo direttamente connesso.
I continui down-grade/up-grade delle agenzie di rating riescono ancora a girare il mercato e cambiare le aspettative; dopo aver screditato il sistema bancario Europeo fino a fargli rischiare il collasso le banche d’affari e le agenzie rivedono le stime e correggono il tiro, anche se il discorso non vale per tutti gli attori del mercato.
Previsioni Dow Jones 2012
L’andamento del mercato USA confrontato con quello delle Piazze Europee rispecchia esattamente il momento che stiamo attraversando da diversi mesi a questa parte (più precisamente da Agosto 2011 ad oggi). L’attacco speculativo verso l’Eurozona ha radici ben più lontane se facciamo riferimento ai grafici di medio periodo, visto che già durante l’inizio del 2011 è iniziata la divergenza che ha visto il Dow Jones in recupero mentre già l’Europa e sopratutto l’Italia restavano indietro lateralizzando e preparandosi al ritorno verso i minimi del 2009 che è poi avvenuto.
Mentre in Europa il pericolo recessione diventava concreto e si allargavano gli spread tra titoli di Stato tedeschi ed i titoli del debito degli altri Paesi, il Dow Jones proseguiva verso l’alto consolidando il risultato degli 11000 punti da cui durante la fine del 2011 (più precisamente a Ottobre-Novembre) è iniziato l’ultimo rally rialzista ancora in corso.
Standard & Poor’s taglia il rating dell’Italia
Solo pochi giorni fa’ è arrivato l’annuncio direttamente dal responsabile dei debiti sovrani Europei di Fitch Rating, che indicava come possibile nuovo target per i downgrade proprio l’Italia insieme ad altri Stati dell’Unione Europea. Ieri sera invece è arrivata una conferma un po’ diversa; ad emettere la sentenza sarebbe stata Standard & Poor’s e questa volta è una vera mattanza.
Dopo un meeting risultato essere estremamente positivo tra Italia e Germania arrivano le parole di S&P a smentire tutto il lavoro fatto fin’ora, ed ovviamente la domanda è se non si sono resi conto quale che sia la vera situazione oppure stanno semplicemente speculando sui debiti sovrani Europei, come fanno da diversi mesi. In ogni caso il downgrade diretto per l’Italia riguarda ben 2 gradini; si passa da una “A” ad un “BBB+” direttamente e così viene spiegata la mossa direttamente dall’agenzia di rating:
Il taglio riflette quella che consideriamo una crescente vulnerabilità dell’Italia ai rischi di finanziamento esterni e le negative implicazioni che ciò può avere per la crescita economica e quindi per le finanze pubbliche
FTSE-Mib oltre 15000 punti a metà seduta
Lieve recupero per il mercato Italiano; dopo un’open incerto che fa’ seguito alla giornata di ieri, sul book di negoziazione sono scattati gli acquisti che hanno riportato in quota l’indice con Diasorin e Prysmian che guidano il rialzo in cima alle Blue-Chips.
Il FTSE-Mib si trova ora poco sopra ai 15000 punti ed è proprio questo il livello di interesse valido per la giornata di oggi. Sotto a questo l’ipotesi di inizio tracy+1 sul bottom del 9 Dicembre vedrebbe si l’avvio di un nuovo ciclo ma con tendenza ribassista, mentre sopra al livello psicologico avremo buone possibilità di vedere un recupero del top del 7 Dicembre con conseguente up-trend di medio periodo.
Moody’s non spaventa Piazza Affari; ma il rischio resta
La reazione di Piazza Affari è tutto l’opposto di quello che ci si poteva aspettare; dopo i tagli di rating del debito italiano, della Cassa Depositi e Prestiti e degli enti locali, ci si aspettava un tracollo verticale guidato dal panico e dalle vendite sulla scia della negatività che ha accompagnato i listini durante Agosto 2011.
Quella che invece il mercato italiano è andato a chiudere è un’ottima ottava di guadagni che complessivamente si riassumono nella performance del FTSE-Mib pari a 4.46% negli ultimi 5 giorni, con una candela long white che segue la precedente verde sul grafico settimanale.