La notizia diffusa ieri dalla nota agenzia di rating va’ direttamente ad affiancarsi a quelle del taglio di rating sul debito pubblico Italiano e sulla Cassa Depositi e Prestiti; il taglio netto sulle stime di crescita per il 2012 ed il 2013 comunicato da Fitch contribuisce a diffondere il panico per l’imminente fase di recessione in cui rischiamo di entrarci mani e piedi.
Se la colpa è da ricercare nelle manovre del Governo che in nessun modo sembrano favorire concretamente la crescita e lo sviluppo nei prossimi anni, gli effetti non si può dire che saranno immediati. Fermo restando che Fitch potrà tranquillamente rivedere “in corsa” le aspettative, se queste rimarranno invariate allora non sprofondare in una crisi vorrebbe dire entrare in una fase di stallo di lunghissimo periodo che vedrà l’indice italiano (ancora) stretto in un laterale ad ampio range, come prima del crollo di Agosto.