Le agenzie di rating continuano a mantenere la Spagna sotto osservazione per possibili downgrade, a causa dei forti problemi economici e finanziari del paese alle prese con elevato debito e deficit di bilancio, tasso di disoccupazione tra i più alti d’Europa e crisi del settore bancario. Cinque giorni fa Standard & Poor’s ha tagliato il rating spagnolo a BBB-, avvicinandolo al livello “junk” (spazzatura). La prospettiva di un declassamento a junk è inquietante per il paese.
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Sofferenze bancarie record in Spagna
Nonostante il ritorno della fiducia sui bond governativi spagnoli, la discesa dei tassi sui Bonos e l’ottimo andamento dell’indice Ibex-35 della borsa di Madrid, la Spagna continua ad avere grossi problemi dal punto di vista finanziario ed economico. In particolare, continuano a pesare come un macigno le sofferenze bancarie, che a luglio scorso hanno evidenziato un nuovo record negativo. Sale così la pressione sul governo Rajoy per l’eventuale richiesta di salvataggio all’Ue e alla Bce, ovvero attraverso il fondo salva-stati Esm.
Spread spagnolo record verso 600 punti base
Non si placa la tensione sui titoli di stato spagnoli. Ieri, l’iniziale euforia per la vittoria alle elezioni greche del partito Nea Dimokratia – favorevole al mantenimento degli impegni con la troika e alla permanenza di Atene nell’euro – si è trasformata ben presto in un vero e proprio stato di assedio sui bond iberici. Sia la Spagna che l’Italia sono finite nuovamente sotto il tiro della speculazione internazionale. Lo spread spagnolo si avvia ormai verso quota 600 e ieri ha addirittura sorpassato lo spread irlandese. L’Irlanda è stato uno dei paesi a dover chiedere aiuti finanziari per evitare la bancarotta nazionale.