I fari tornano ad accendersi in tutta la loro potenza su Yahoo: la celebre compagnia di Sunnyvale sta infatti considerando con la massima attenzione di ridimensionare la propria partecipazione in Alibaba Group dal 40 al 15%, come è emerso dalle ultime indiscrezioni. Il board americano ha infatti previsto per la giornata odierna un meeting in cui verrà discussa proprio questa specifica transazione, con l’accordo che valuta gli assets asiatici circa quattordici dollari per ogni singolo titolo azionario, vale a dire oltre 17 miliardi di dollari. Tra l’altro, la stessa Yahoo potrebbe anche vendere la sua intera quota che attualmente è detenuta nella divisione giapponese.
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Yahoo! Alibaba, un’offerta dalla Cina
I cinesi alla conquista del mondo: sembra che il Paese giallo non solo salverà l’Europa (l’ipotesi é abbastanza lontana, ma la proposta di acquistare titoli europei c’è stata e rimane valida), ma si appresterà anche a fare da ancora di salvataggio ad aziende che erano, almeno finora, ritenute dei colossi. Diverse aziende hanno preso di mira una possibile acquisizione di Yahoo: dopo Microsoft sono arrivate le proposte della cinese Alibaba e la giapponese Softbank. Inizialmente il management di Yahoo! aveva pensato alla vendita dell’azienda ma sembra che la soluzione definitiva sia una cessione minoritaria.
Yahoo profitti record ma Microsoft non alza l’offerta
Utili più che triplicati per il motore di ricerca nei desideri Microsoft: Yahoo infatti ha registrato utili per il valore di 542,2 milioni di dollari ed un fatturato di 1,82 miliardi di dollari, in crescita dell’8,7%. Adesso sì che quelli di Yahoo hanno motivo di definire sottostimata l’offerta di Microsoft! Ma Steve Ballmer non molla l’osso e annuncia che l’offerta non verrà in alcun modo modificata con grande scontento degli azionisti di Yahoo le cui azioni, nonostante gli ottimi risultati, perdono un punto percentuale e mezzo.
In effetti è da sottolineare che gran parte del guadagno, per la precisione 400 milioni circa di dollari provengono da Alibaba, il sito di e-commerce cinese su cui Yahoo ha investito, proprio quello che avrebbe potuto creare problemi per l’Antitrust cinese. Se alla trimestrale di Yahoo andiamo ad escludere i profitti di “origine orientale” appare chiaro che dall’anno scorso a questa parte le cose non sono cambiate granchè e motivano ancor di più la volontà di Microsoft di lasciare invariata l’offerta.