La Banca Popolare di Bari è pronta ad un aumento di capitale: motivo? Ha finalmente ceduto al decreto Renzi che le imponeva la trasformazione in società per azioni. Alla ricapitolarizzazione seguirà l’emissione di un bond subordinato da circa 200 milioni.
aumento capitale
Carige a rischio risoluzione? Problemi per aumento capitale
Problemi all’orizzonte per Carige: è infatti saltata la costituzione del Consorzio di garanzia che avrebbe dovuto sostenere l’aumento di capitale da 560 milioni della banca genovese. La terza ricapitalizzazione per l’istituto guidato dall’amministratore delegato Paolo Fiorentino.
Conseguenze aumento capitale Rcs
L’aumento di capitale di Rcs è un tassello fondamentale nella lunga strada che dovrebbe conseguire una forte ricapitalizzazione del gruppo. Un’operazione da 400 milioni di euro, parte integrante del progetto di rafforzamento di 600 milioni di euro che il consiglio di amministrazione guidato da Pietro Scott Jovane vorrebbe portare a termine entro il 2015. Ma quali saranno le conseguenze per coloro che decideranno di non sottoscrivere l’incremento di capitale?
Finmeccanica ceo ad interim sarà Alessandro Pansa
Resta sempre una situazione ad alta tensione quella su Finmeccanica, a seguito dell’arresto del presidente e amministratore delegato Giuseppe Orsi che è stato accusato di corruzione internazionale per presunte tangenti pagate in India. Il titolo Finmeccanica è il peggiore alla borsa di Milano con un ribasso del 3,26% a 4,27 euro. Ieri le azioni del gruppo aerospaziale hanno perso più del 7%. Oggi è attesa la decisione del consiglio di amministrazione sull’assegnazione delle deleghe. Sarà nominato ad interim Alessandro Pansa in sostituzione di Orsi.
Rcs ecco il piano strategico dell’ad Jovane
Alla Rcs MediaGroup, che controlla Il Corriere della Sera, è tempo di tagli. Il piano di austerità messo a punto dal presidente Angelo Provasoli e dall’amministratore delegato Pietro Scott Jovane prevede pesanti tagli a dipendenti e periodici, ma anche il trasferimento della sede de Il Corriere della Sera da via Solferino a via Rizzoli. I vertici di Rcs hanno così varato un piano “lacrime e sangue” che servirà a sanare la difficile situazione della gestione operativa e patrimoniale: lo scorso anno Rcs ha subito un rosso da 400 milioni e quest’anno sono in scadenza linee di credito per un miliardo.
Banca Mps cedola Monti-bond al 10%
E’ un momento positivo in borsa per il titolo Banca Mps, che continua a evidenziare un interessante rally a seguito dell’approvazione dei Monti-bond da parte della Commissione UE. Ieri le azioni della banca di Rocca Salimbeni hanno chiuso la seduta con un rialzo del 3,01% a 0,2226 euro. Nell’intraday il rialzo era stato maggiore, fin sopra il 5%. I prezzi sono saliti fino a 0,2287 euro, sui livelli più alti da fine ottobre scorso. I volumi di scambio sono stati i più alti degli ultimi due mesi.
Fiat aumento di capitale improbabile secondo Mediobanca
Da qualche giorno si parla con insistenza della possibilità di un aumento di capitale per Fiat, ipotesi comunque già smentita a gran voce dall’amministratore delegato Sergio Marchionne. Venerdì il titolo era stato sotto i riflettori a Piazza Affari, chiudendo la seduta con un ribasso vicino al 2% anche se nell’intraday aveva evidenziato perdite maggiori. Stamattina le azioni della casa automobilistica torinese evidenziano un guadagno dell’1,54% a 3,686 euro, con i prezzi che hanno toccato un top intraday a 3,7 euro. Gli analisti di Mediobanca hanno affrontato l’argomento della possibile ricapitalizzazione.
Rcs rinvia la decisione sull’aumento di capitale
Il lungo consiglio di amministrazione di Rcs ha scelto di rinviare la decisione sull’aumento di capitale a mercoledì prossimo. Stando a quanto reso noto a margine della riunione del board, il consiglio ha dichiarato che “data la profondità e l’articolazione del piano”, si è convenuto di fissare nella data del 19 dicembre l’approvazione al cda “per quanto riguarda gli obiettivi economici e di business”, e in data successiva “l’approvazione del piano nella sua completezza, incluse le informazioni relative alla struttura finanziaria necessaria a supporto del piano stesso, e la presentazione alla comunità finanziaria”, probabilmente in linea con l’approvazione da parte del consiglio di amministrazione dei risultati 2012.
Asta diritti inoptati aumento capitale Fonsai – Unipol
Tra i tanti appuntamenti finanziari della settimana, vi è un evento che non sarà certamente passato inosservato agli occhi di chi, in questi mesi, ha seguito con noi l’atteso aumento di capitale di Fonsai e Unipol, anticamera (l’ennesima!) della creazione del maxi polo assicurativo che dovrebbe poter competere con l’altro big nazionale, Generali (qui i nostri commenti sulla positiva semestrale). Ebbene, in settimana parte l’asta dei diritti inoptati per gli aumenti di capitale delle due società di cui abbiamo appena fatto riferimento: un mini mercato da quasi 800 milioni di titoli, non collocati con le operazioni straordinarie di incremento patrimoniale.
Aumento capitale Fonsai solo se c’è accordo con Unipol
L’avvio della procedura di aumento del capitale sociale è prevista solamente a maggio, ma le turbolenze in merito al riassetto del polo assicurativo potrebbero minarne il buon esito già nelle prossime settimane. Stando a quanto affermato da una serie di comunicati delle ultime ore, infatti, le banche garantirebbero il proprio appoggio alla ricapitalizzazione di Fonsai solamente nell’ipotesi di un buon esito dell’operazione di integrazione con Unipol.
Aumento di capitale Fonsai confermato
Il consiglio di amministrazione di Fonsai ha di fatto confermato le necessità di ricapitalizzazione della società assicurativa. Una serie di dichiarazioni, quelle compiute dai vertici della compagnia, che giungono a margine dell’affermazione dei dati relativi al 2011, che andiamo ora a evidenziare in maniera più approfondita.
Stando a quanto affermato dalla compagnia, il 2011 si sarebbe chiuso con una perdita pari a 1,034 miliardi di euro, e pertanto in incremento rispetto al risultato netto negativo di 928 milioni di euro rilevato nel corso del 2010. Un deterioramento della redditività (e di altre condizioni determinanti) che è stata una delle cause principali che hanno indotto la società a confermare la ricapitalizzazione da 1,1 miliardi di euro: una scelta che ha potuto creare un sospiro di sollievo durante le negoziazioni in piazza Affari, dove la compagnia aveva – nei minuti successivi agli annunci – ottenuto un rimbalzo di 0,7 punti percentuali.
Come salvare Fonsai attraverso i fondi
L’annuncio della ricapitalizzazione da parte di Fondiaria Sai non ha avuto effetti positivi in Borsa, almeno per il momento: a Piazza Affari sta cedendo quasi 5 punti e secondo gli analisti l’ammontare della ricapitalizzazione potrebbe comunque essere inferiore ai 750 mln di euro (non supererà i 600 mln di euro, sempre che l’azienda riesca a mettere in atto altre operazioni volte a rafforzare il margine di solvibilità). I titoli della galassia Ligresti soffrono nei mercati finanziari a causa delle ultime news di venerdi relative al nuovo aumento di capitale, ma anche per l’annuncio della pesante perdita registrata dalla compagnia nel 2011. Subito dopo la decisione dell’aumento di capitale si pensa quindi a costruire una rete di protezione attorno alla società.
Per Fonsai aumento di capitale fino a 750 mln
Il consiglio di amministrazione della società Fondiaria-Sai ha deciso, come si era ipotizzato, un aumento di capitale fino a 750 milioni di euro, da eseguire entro il 30 giugno 2012. La ricapitalizzazione era un ipotesi sollecitata dall’Isvap, da Mediobanca e Unicredit, alla luce dell’andamento degli ultimi mesi della compagnia Ligresti, la cui situzione economico finanziaria non ha potuto sottrarsi dagli effetti della crisi finanziaria interna ed europea. L’aumento di capitale sarà organizzato dalla stessa Mediobanca, la quale porterà il margine di solvibilità dell’azienda sopra la soglia del 120%.
Per Fonsai probabile aumento di capitale
Diviene sempre più probabile l’ipotesi di un aumento di capitale per Fondiaria-Sai. Secondo quanto emerso dall’incontro tenutosi tra l’advisor finanziario Goldman Sachs, l’advisor legale Carbonetti, il direttore generale Piergiorgio Peluso e alla presenza dei cinque consiglieri indipendenti dell’azienda, l’ipotesi di un aumento di capitale é da prendere in seria considerazione. Il gruppo assicurativo italiano con sede a Torino potrebbe finire per non essere più controllato dalla famiglia Ligresti? E’ alquanto improbabile, in quanto la famiglia ne detiene una percentuale pari a circa il 47%. la quota di partecipazione però potrebbe subìre una “diluizione” con l’ingresso di nuovi soci, anche se non mancheranno i diritti di opzione spettanti ai Ligresti.