La settimana che si è conclusa proprio ieri ha sentito parlare spesso di Carim, la Cassa di Risparmio di Rimini, istituto di credito che attualmente si trova in amministrazione straordinaria: nel dettaglio, la notizia più importante che ha riguardato il gruppo romagnolo è stata quella relativa al prospetto informativo visionato dalla Consob, visto che la stessa commissione ha individuato ben ventiquattro fattori di rischio a cui l’offerta di azioni sarebbe sottoposta. La compravendita in questione verrà avviata nella giornata odierna e giungerà alla sua conclusione il prossimo 24 aprile. Quali criticità si rischiano di incontrare in questo senso?
aumento di capitale
Aumento di capitale Kerself in data 28 marzo
Il nome di Kerself fa subito pensare all’impegno italiano nell’ambito della cosiddetta “green economy”; si tratta, infatti, della spa che beneficia da tempo di una importante quotazione a Piazza Affari, più precisamente presso il segmento Standard del Mercato Telematico Azionario. Ebbene, il gruppo leader nella progettazione di impianti fotovoltaici è tornato a far parlare di sé per l’ultimo comunicato del suo consiglio di amministrazione. In effetti, quest’ultimo ha reso note le intenzioni societarie che riguarderanno i prossimi giorni, tenendo conto delle decisioni dell’investitore cinese Jiangsu Zongyi Group Incorporated.
Meridiana Fly vara l’aumento di capitale
Meridiana Fly, compagnia aerea di Olbia attiva sin dal 2010, è già alle prese con un importante aumento di capitale: la giornata odierna sarà determinante in questo senso, con l’operazione finanziaria che andrà a riguardare un importo complessivo superiore ai 142 milioni di euro, come previsto espressamente dalla stessa società sarda. L’aumento in questione, inoltre, avrà termine il prossimo 5 aprile, mentre un’altra data fondamentale che occorre ricordare con precisione nel calendario più imminente è quella del 29 aprile, visto che si tratta della scadenza prevista per la quotazione di tali diritti. Meridiana Fly, più precisamente il suo consiglio di amministrazione, ha approvato di recente proprio le condizioni definitive di questo aumento di capitale in opzione.
Unipol Gruppo Finanziario delibera l’aumento di capitale
La fusione tra Fondiaria Sai e Unipol Assicurazioni continua inevitabilmente a far parlare di sè: stavolta, l’occasione si è presentata con l’ultima delibera da parte del consiglio di amministrazione di Unipol Gruppo Finanziario: quest’ultimo, come annunciato qualche giorno fa, ha deciso infatti di approvare l’aumento del pagamento di capitale sociale, il tutto per una cifra complessiva di 1,1 miliardi di euro. L’operazione in questione, inoltre, avrà luogo attraverso un’apposita emissione di titoli azionari ordinari e anche di quelli privilegiati, con offerta in opzione e godimento di tipo regolare. Nel caso delle azioni privilegiate, poi, bisogna ricordare che l’assegnazione avverrà in base al numero di titoli detenuto dai possessori. Si tratta quindi di un aumento di capitale in opzione, il cui obiettivo specifico è quello di mettere a disposizione della stessa Unipol il denaro sufficiente per la sottoscrizione dell’aumento stesso, nel rispetto dei requisiti patrimoniali che sono previsti dalla disciplina che è attualmente in vigore.
Accordo Unipol-Ligresti raggiunto
Il gruppo Unipol ha comunicato ieri il raggiungimento dell’accordo per la fusione con Fondiaria Sai, Premafin e Milano Assicurazioni, mentre in data odierna vengono diffusi i particolari del piano che completano il quadro generato dal 13 Gennaio scorso quando è stata sottoscritta la lettera di intenti.
L’accordo ha richiesto un massiccio intervento della Consob e varie sedute dei Cda ma i risultati sono arrivati; il gruppo della famiglia Ligresti, che controlla Fondiaria-Sai, sono azionisti per il 50% ma nell’immediato scenderanno al 10% mentre Unipol si farà carico di un aumento di capitale da 400 milioni che permetterà di salire al 70% nella quota di partecipazione.
Fondiaria Sai e Unipol pensano a un aumento di capitale più corposo
Subisce una battuta d’arresto la fase di ascesa di Fondiaria Sai: insieme a Unipol sembra si stia valutando la possibilità di un aumento di capitale più corposo. L’indiscrezione ha però subito generato un deciso calo a Piazza Affari: un’azienda che opta per un aumento di capitale più consistente non di rado é recepita dagli operatori economici come un’impresa in difficoltà, da cui la decisione di iniezione capitali. Un aumento può indirettamente svelare il bisogno di liquidità di un’azienda e la sua carenza momentanea in tal senso. Il calo è legato alle indiscrezioni sugli aumenti di capitale, ma anche alle prese di profitto, ha però sottolineato un trader.
Aumento capitale Unicredit
Anche se alla data del 27 gennaio – termine ultimo per l’esercizio dei diritti di opzione – manca ancora ben più di qualche ora, dalle parti di Unicredit trapela un sentimento di soddisfazione in merito all’esito dell’aumento di capitale cui la banca di Piazza Cordusio ha dovuto ricorrere al fine di ripatrimonializzare le proprie strutture, e rispettare così le onerose indicazioni fornite negli scorsi mesi dall’European Banking Association, l’autorità che rappresenta gli istituti bancari a livello europeo.
L’aumento di capitale, del controvalore complessivo di 7,5 miliardi di euro, sembrerebbe infatti accingersi verso un completo esaurimento. I primi commenti in tal senso si sono avuti sabato mattina, quando – cioè – la banca è entrata in possesso delle prime analisi tempestive in merito all’andamento delle vendite dei diritti di opzione, che potevano essere ceduti (in cambio di un controvalore monetario) entro le ultime ore di venerdì.
Aumento capitale Fonsai rinviato
Il rinvio dell’aumento di capitale relativo alla compagnia assicurativa Fondiaria Sai sta per diventare una certezza quasi assoluta: questa affermazione può essere fatta alla luce di quelli che sono gli intenti che emergono dalla lettera stilata da Unipol e dalla famiglia Ligresti, la quale dovrebbe causare proprio questo ritardo in merito alla ricapitalizzazione della società piemontese. Una data fondamentale in tal senso sarà senza dubbio quella del prossimo 27 gennaio, quando il consiglio di amministrazione dello stesso gruppo sarà protagonista di un meeting volto a stabilire quali saranno le condizioni e i tempi dell’aumento di capitale.
Per MPS niente aumento di capitale e Tremonti Bond
Prima di affrontare il nocciolo della questione dobbiamo ripercorrere le vicissitudini della banca: durante l’anno appena trascorso l’Autorità bancaria europea (Eba), l’autorità che vigila sul sistema creditizio europeo, ha imposto delle regole per i bilanci delle banche. Occorre che gli intermediari finanziari raggiungano un coefficiente di solidità patrimoniale (core tier 1) del 9%, per evitare ripercussioni negative a causa della crisi ed evitare un nuovo crack delle piazze finanziarie. Chi non raggiunge questo coefficiente patrimoniale entro il giugno del 2012, dovrà rivolgersi al mercato e quindi rafforzare il proprio patrimonio attraverso un aumento di capitale.
Unipol è pronta ad avviare il proprio aumento di capitale
Il riassetto della compagnia assicurativa Fondiaria Sai passerà necessariamente per un passaggio molto importante, vale a dire l’aumento di capitale di Unipol: l’acquirente in questione, infatti, sta ancora scegliendo l’importo di questa operazione, ma pare proprio che debba essere compreso tra i 750 milioni e il miliardo di euro, come rivelato da una fonte ben accreditata. Si tratta in pratica di una fusione a quattro, la quale vedrà coinvolti anche altri soggetti, ovvero Premafin, la stessa Fonsai e Milano Assicurazioni. L’incremento di capitale, invece, avrà un compito ben specifico, vale a dire quello di mettere a disposizione della nuova realtà il denaro utile per sostenere i progetti di sviluppo dei prossimi mesi.
Unicredit una banca forte dopo l’aumento di capitale
Unicredit sarà una banca forte dopo l’aumento di capitale? Il presidente della European banking authority Andrea Enria, ha già una risposta precisa ed é affermativa. Secondo Enria la banca sta attraversando un periodo difficile che sta superando diligentemente e dopo la raccolta di fondi sul mercato la solidità dell’intermediario sarà rafforzata ed é questo è il messaggio che deve arrivare all’opinione pubblica, ha sottolineato lo stesso Enria nel corso di un’audizione alla Camera. Tuttavia per “cantare vittoria” é sempre bene aspettare la fine dell’operazione, anche se il presidente é convinto che se tutto procederà come previsto, alla fine del processo il sistema sarà più robusto e in grado di sostenere l’economia. È positivo anche il management di Unicredit, che nella persona dell’amministratore delegato Federico Ghizzoni, appoggia la maxi-ricapitalizzazione da 7,5 miliardi di euro.
Titolo Unicredit nel giorno di aumento di capitale
Dopo l’annuncio di conferma dell’aumento di capitale di Unicredit, varato con uno sconto complessivo del 43% sul prezzo dei primi di Gennaio 2012, il titolo si è velocemente allineato a quello che sarebbe poi stato il prezzo della nuova emissione, anche se a ben guardare c’è ancora una certa differenza.
Andando a ritroso nella storia dell’iter per l’aumento di capitale di Unicredit ricordiamo che uno dei partner chiave (la Libia) ha dato il pieno supporto per l’operazione, mentre dall’altra parte abbiamo investitori storici come Blackrock che invece hanno prontamente diminuito l’investimento (nel caso specifico dimezzato) dopo l’annuncio ma anche dopo le nuove tensioni nella zona Euro.
Titolo Unicredit sospeso per eccesso di ribasso
Dopo quattro sedute ampiamente positive (di cui due del nuovo anno) il FTSE-Mib cede e crolla verticalmente registrando una perdita intorno ad 1.50% a metà seduta. La chiusura di ieri ed il gap-down di questa mattina lasciavano già poche speranze per questa giornata di borsa e la pressione dei future Europei ha spinto al ribasso l’indice fin dalle prime sedute.
A trascinare l’indice delle blue-chips italiane è in gran parte il settore bancario con Unicredit; il CDA dell’istituto di credito riunito questa mattina alle 8:30 ha deciso definitivamente per l’aumento di capitale da 7.5 miliardi di euro (su cui la Banca Centrale Libica ha confermato la propria partecipazione) di Lunedì prossimo che vede l’emissione di 2 nuove azioni ordinarie per ognuna posseduta (sia ordinaria che di risparmio) ed un prezzo di sottoscrizione di 1.943 euro.
La Libia rafforza il capitale in Unicredit
Giusto in tempo; mentre l’assemblea straordinaria approva l’aumento di capitale da 7.5 miliardi di euro per Unicredit, vengono sbloccati i fondi libici permettendo l’adempimento degli accordi non scritti presi in precedenza.
Da una parte l’asse Italo-Libico è importante per gli investimenti del Bel Paese che ricordiamo sono stati bloccati per via della guerra; con la scomparsa del Colonnello però le attività stanno riprendendo e gli investimenti Italiani sul suolo Libico potranno dare finalmente i loro frutti. Dall’altra parte, forse più importante, ci sono i legami finanziari tra i due Paesi, rafforzati anche dal lavoro dell’ex-premier Berlusconi nel 2008.