Non si ferma la corsa del debito pubblico italiano, che ad aprile ha aggiornato un nuovo record assoluto a 2.041,3 miliardi di euro. L’unica illusione di una possibile inversione del trend era avvenuta a febbraio, quando il debito delle amministrazioni pubbliche era sceso di cinque miliardi rispetto al mese precedente. A marzo era avvenuta una risalita a 2.034 miliardi di euro e ad aprile c’è stato un nuovo massimo storico con un incremento di 6,5 miliardi su base mensile. Da inizio anno il debito pubblico non è mai stato inferiore ai 2mila miliardi di euro.
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Spread a quota 100 diventa nuovo obiettivo
Lo spread a quota 100? Sarebbe il livello “giusto”, almeno stando a quanto ha affermato il direttore generale di Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, in un suo recente intervento. “Lo spread è ancora troppo alto” – ha infatti affermato il dg riferendosi al differenziale di rendimento tra i nostrani Btp e gli equivalenti titoli di Stato a lungo termine della Germania – “dovrebbe essere a 100”. Un livello certamente ideale ma… realmente raggiungibile?
Debole ripresa 2013 – Bankitalia
Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha descritto il 2013 come un anno di lenta e lieve ripresa. Una inversione di tendenza rispetto alla recessione, che tuttavia si contraddistinguerà per una generale debolezza. Vediamo quali siano state le dichiarazioni del governatore dell’istituto banchiere centrale che, commentando gli ultimi dati del Fondo Monetario Internazionale, ha colto l’occasione per tracciare il futuro di breve, brevissimo termine, dell’economia e della finanza tricolore.
Speculazione sui Btp
Secondo quanto affermato dal direttore generale di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni, “sui mercati dei titoli di Stato sono presenti anche flussi di carattere speculativo”. Intervenuto a margine della presentazione del rapporto sull’economia del Veneto a Venezia, secondo il direttore di Bankitalia vi sarebbero stata una vera e propria “fuga verso la stabilità” in direzione dei Bund tedeschi.
Da “oltre un decennio l’economia del Paese segna il passo, sia in prospettiva storica, sia rispetto ai principali Paesi europei” – ha dichiarato Saccomanni, soffermandosi soprattutto sui danni prodotti dalla recessione del 2008 – 2009, che ha “pesantemente colpito l’economia nazionale”. “La debole ripresa del 2010 e di parte del 2011” – ha poi aggiunto – ha fatto segnare “solo un modesto recupero, in parte vanificato dall’arretramento seguito alle tensioni sui mercati del debito sovrano ancora in atto”.
Accordo tra Consob e Bankitalia sui bond bancari
L’accordo che è stato sottoscritto ieri dalla Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa) e dalla Banca d’Italia può diventare determinante per chiunque ha a che fare con i titoli di debito messi a disposizione dagli istituti di credito: le due autorità hanno infatti dato vita a un importante protocollo d’intesa, il cui obiettivo principale sarà quello di rendere ancora più efficiente lo scambio di informazioni, cercando di arricchire allo stesso tempo la serie di procedure di approvazione di cui la commissione stessa è protagonista quando si presentano dei prospettivi relativi all’offerta di tali bond. Insomma, se si volesse sintetizzare al massimo il risultato finora raggiunto, si sono poste le prime basi per quel che concerne lo scambio informativo su tutte le banche emittenti.
Bankitalia chiede il taglio di bonus e dividendi
Il diktat giunto da Palazzo Koch è stato chiaro e inequivocabile: secondo il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, il comportamento che gli istituti di credito italiani devono tenere in questo momento di crisi va improntato al massimo contenimento dei costi della remunerazione variabile, sia dei manager che degli azionisti. Questa regola si traduce in un possibile taglio dei bonus destinati al management, ma soprattutto dei dividendi e dei relativi acconti, il tutto con l’obiettivo di perfezionare i vari profili patrimoniali. La settimana che comincerà domani sarà ricca di assemblee, dunque la stessa Bankitalia si è voluta far sentire in anticipo, ricordando come la politica più giusta in una situazione come quella attuale sia quella del risparmio.
Bankitalia ottimista sullo spread a trecento punti
Gli ultimi andamenti dello spread, il differenziale tra i nostri titoli di Stato e quelli tedeschi, confermano un’altalena di cui non ci si può fidare troppo, tra risalite e cadute altrettanto repentine. Ma c’è chi è pronto ad assicurare un calo a livelli molto più accettabili rispetto agli ultimi mesi: si tratta di Fabrizio Saccomanni, attuale direttore generale della Banca d’Italia (ha conteso il posto di governatore fino all’ultimo a Ignazio Visco), il quale è intervenuto nel corso di un convegno per spiegare la sua posizione. Il direttore ha infatti spiegato come lo spread in questione possa anche scendere fino a trecento punti base (il livello attuale si aggira attorno ai 350), a testimonianza del fatto che c’è molto ottimismo sul possibile recupero della nostra economia.
Tassi di interesse in forte rialzo a dicembre
Il bollettino della Banca d’Italia, relativo al mese di dicembre 2011, contribuisce a fotografare in maniera efficace lo scenario dell’economia italiana sul finire di uno degli anni più difficili degli ultimi decenni per la Penisola. Un bollettino che riporta una prevista frenata dei prestiti personali e alle imprese, una raggiunta stabilità delle sofferenze bancarie e – soprattutto – tassi di interesse in forte, fortissimo rialzo.
Stando al contenuto del bollettino, infatti, nel corso dell’ultimo mese dello scorso anno i prestiti al settore privato avrebbero subito un aumento pari a 2,3 punti percentuali, contro un incremento che nel precedente mese di novembre aveva toccato i 3,5 punti percentuali. Il più brusco freno è stato generato dal comparto delle imprese, con un passaggio dai precedenti 4,4 punti percentuali agli attuali 2,6 punti percentuali, mentre i prestiti alle famiglie hanno compiuto un passo indietro dal ritmo di + 3,9 punti percentuali agli attuali + 3,4 punti percentuali.
Bankitalia, debito a luglio raggiunge nuovo record
Nella giornata di oggi sono stati resi pubblici i dati presenti sul supplemento al Bollettino Statistico della Banca d’Italia. Il supplemento riporta i conti delle pubbliche amministrazioni, monitorando anche il debito mensilmente. Lo scorso mese di luglio il debito delle pubbliche amministrazioni ha raggiunto un nuovo record storico.
A comunicarlo è la Bankitalia nel Supplemento al Bollettino Statistico. Il debito per il mese di luglio è arrivato a 1.911,807 miliardi di euro, contro i 1.901,874 del mese di giugno. Per i primi sette mesi del 2011, le entrate tributarie sono state pari a 214,130 miliardi di euro, con una crescita pari all’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2010.
Cgia Mestre: a ogni italiano questa correzione costerà 741 euro
“Dieci anni di manovre correttive sono costate a ciascun italiano 2.588 euro“. E’ questo il commento di Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia (Associazione Artigiani e Piccole Imprese) di Mestre. E proprio l’Ufficio Studi dell’Associazione ha scritto nero su bianco i risultati di una ricerca nella quale ha messo in fila le ricadute economiche delle manovre correttive approvate dai Governi che si sono succeduti dal 2000 a oggi. Bortolussi ha continuato dichiarando che
Debito pubblico record, ma aumentano anche entrate
In Italia il debito pubblico, tanto per cambiare, si è attestato su nuovi livelli record, a 1890 miliardi di euro nell’aprile scorso in base ai dati forniti dalla Banca d’Italia. Il nostro debito è così alto che, per rendere l’idea, grava su ogni cittadino italiano, neonati compresi, per oltre 30 mila euro.
Bankitalia: scioperi contro i tagli degli stipendi
Sono tempi duri quelli che vive attualmente la Banca d’Italia: il Consiglio Superiore di Palazzo Koch ha infatti deliberato un vero e proprio blocco degli
Mutui: per le famiglie italiane i tassi sono in aumento
Il mese di gennaio non è stato certo uno dei più positivi per le famiglie del nostro paese: in effetti, i mutui e i prestiti
Draghi contro Draghi: Fsb e Bankitalia a confronto
Il monitoraggio attuale del Financial Stability Board è rivolto nei confronti che conosciamo molto bene nel nostro paese, la Banca d’Italia: l’organismo finanziario di Basilea,