Monte dei Paschi punta a una potenziale alleanza con le Poste Italiane. È questa la particolare e sorprendente ipotesi (ma, secondo alcuni osservatori, non certo utopistica) che il presidente del Consiglio Enrico Letta avrebbe ricevuto sulla propria scrivania. A darne notizia è il settimanale L’Espresso, in edicola proprio in queste ore, che riporta una indiscrezione che potrebbe aprire nuovi e importanti scenari per il futuro della banca senese.
Stando a quanto spiega il settimanale, l’idea è quella di dare il via a un’alleanza fra il Monte e il BancoPosta, sfruttando così i rispettivi punti di forza delle due istituzioni: Monte dei Paschi di Siena – anche se “disastrata” sotto il profilo giudiziario, è una delle principali banche italiane e ha una piena licenza creditizi; Poste Italiane può invece garantire una presenza capillare grazie ai circa 14.000 uffici postali diffusi sul territorio nazionale (qui la bocciatura di Moody’s su Mps, con rating confermato a B2).
L’operazione – ricordava un comunicato di Borsa italiana – “potrebbe svilupparsi per gradi: in una prima fase l’accordo sarebbe di carattere commerciale con la selezione di alcune agenzie postali dove vendere anche prodotti del Monte. In seguito la partnership verrebbe rafforzata attraverso la costituzione di una societa’ ad hoc – partecipata sia dalla banca che dalle Poste – che avrebbe il compito di gestire una rete comune di sportelli”.
Se la bozza del piano industriale, fatto salve le dovute semplificazioni, appare essere quella di cui sopra, il settimanale precisa anche che la Cassa Depositi e Prestiti avrebbe un ruolo chiave nella ricapitalizzazione del Monte attraverso il Fondo Strategico Italiano, divenuta una sorta di “arma finanziaria”. In questo modo la Cdp, conclude L’Espresso, potrebbe celare un intervento diretto dello Stato, potendo rendere l’operazione più digeribile alle autorità europee. Secondo alcune indiscrezioni, tale soluzione sarebbe stata suggerita da una “grande banca d’affari”.