Si accende il dibattito secondo cui l’Iran potrebbe aver pianificato e avviato sperimentazioni per un ordigno nucleare. A pochi giorni dalla pubblicazione del rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) sui programmi nucleari di Teheran, arrivano prontamente le reazioni soprattutto da parte di Stati Uniti e Israele, che non escludono anche un possibile attacco militare verso l’Iran. Il Paese però respinge la veridicità del rapporto dell’AIEA, sottolineando l’imparzialità dell’Agenzia e accusando il documento di essere “squilibrato, non professionale e politicamente motivato”. Mahmud Ahmadinejad, parlando alla tv di Stato, ha voluto sottolineare che l’Iran non ha assolutamente bisogno di un ordigno nucleare e che la loro battaglia non sarebbe fatta di bombe o missili, ma con un mezzo forse meno pericoloso, ma ugualmente sconvolgente: il petrolio.
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Prezzo petrolio in discesa, benzina stabile
Quando il prezzo del petrolio sale, le correzioni verso l’alto dei prezzi del carburante sono pressoché immediate, ma quando il barile di greggio vede il prezzo abbassarsi, la riduzione del costo di benzina e gasolio è molto lenta a recepire queste modifiche. Si tratta di un problema che ha animato parecchie discussioni, ma in questi giorni, con la crisi economica che imperversa e le possibili soluzioni ancora al vaglio, la situazione è diversa e intervengono le associazioni dei consumatori.
Petrolio cala il prezzo, 93 dollari a barile
Per il quarto giorno consecutivo si registra un calo del petrolio, a causa delle incertezze sull’economia Usa. Nelle quotazioni all’after hour di New York ha
Petrolio dati settimanali: prezzo e scorte
Sale il prezzo del petrolio dopo la pubblicazione dei dati sulle scorte settimanali negli Stati Uniti. Il prezzo del Wti quotato al Nymex di New
Petrolio: lenta ripresa
Crescono le quotazioni per il greggio, scambiato sul mercato after hours di New York a 66,93 dollari al barile. Il contratto per il greggio la
Cambi: euro debole, sale lo yen
L’euro ieri era scivolato ai minimi di 1,411 USD. Questa mattina la valuta europea é scambiata con 1,414 USD, quindi la variazione é minima. Oggi
Petrolio: ripresa domanda solo nel 2010
Si riduce ancora la domanda di petrolio, in linea con l’andamento dell’economia mondiale e alla stessa stregua, dovrebbe tornare a cresce nel 2010. La previsione
Petrolio supera i 71 dollari
Continua a crescere il prezzo del greggio: il contratto di luglio sul light crude é scambiato a 71,05 dollari al barile, in rialzo dello 0,7%
Opec lascia la produzione di petrolio invariata
Con una decisione forse un pò a sorpresa l’Opec, riunito al Cairo, ha deciso di mantenere gli attuali livelli di produzione di petrolio, malgrado il calo vistoso dei prezzi avesse fatto pensare alla possibilità di una ulteriore riduzione nella produzione. L’obiettivo, infatti, dei paesi produttori sarebbe quella di assestare il prezzo del greggio intorno ai 75-80 $ al barile, ben lontano dai 54 della chiusura di Venerdi. La decisione è stata presa malgrado l’opposizione di alcuni paesi come il Venezuela e sopratutto Iran, che spingono invece per una riduzione di almeno un milione di barili al giorno. La decisione però potrebbe essere presa il prossimo mese, in occasione dell’assise prevista ad Algeri il 17 Dicembre. La riduzione di 1,5 milioni i barili decisa il 24 Ottobre scorso, infatti, è ritenuta insufficiente considerando come il prezzo del greggio abbia da quel momento continuato la sua inesorabile discesa. Ma sicuramente l’ultima voce in capitolo la varà il primo produttore al mondo, l’Arabia Saudita.
Saipem giù dell’11% dopo aver perso una commessa in Arabia da 1,6 miliardi di euro
Saipem perde l’8% e scende a 11,45 euro, minimo degli ultimi tre anni. A piegare il titolo è la notizia che Saudi Aramco, la compagnia
BORSE EUROPA: Indici in netto calo, in controtendenza Fiat e RHEINMETALL
Le piazze europee sono in calo, non si lasciano impressionare dal balzo in avanti Nikkei, al massimo di due settimane, e dall’andamento positivo delle altre borse asiatiche. In positivo invece l’indice che raggruppa i titoli delle case automobilistiche, trascinato dalle buone prestazioni dell’italiana FIAT e della tedesca RHEINMETALL. E’ incerto l’andamento del greggio che, dopo aver agevolato la spinta delle borse asiatiche con il calo dei prezzi, torna nuovamente a salire. Il contratto sul Nymex a ottobre guadagna 87 centesimi a 115,46 dollari al barile, mentre l’analoga scadenza sul Brent sale di 88 centesimi a 114,80 dollari al barile.
Opec: il caro greggio deriva dalla speculazione, ma Arabia Saudita annuncia aumento produzione
Barile a 134,70 dollari, euro scambiato a 1,563 dollari
Il barile Usa chiude con un aumento di 2,77 dollari le contrattazioni al Nymex, quotandosi a 134,70 dollari sui future di luglio. Il dollaro debole
Petrolio ai massimi: Cina aumenta prezzo di benzina e diesel