Guido Barilla, presidente del gruppo alimentare Barilla, ha rilasciato una recente intervista al quotidiano Italia Oggi nel quale riprende alcune delle principali linee guida della nuova strategia industriale e commerciale della compagine. Una strategia che ha ancora al centro una vera e propria “ossessione” della qualità, con maggiori controlli e ulteriori perfezionamenti negli stabilimenti dove vengono realizzati e confezionati i prodotti finali.
Barilla
Barilla ci prova negli Usa
Barilla ci prova. Parzialmente delusa dall’immobilismo dei mercati più maturi europei, la società cerca di diversificare il proprio fatturato tentando la via americana. Gli Stati Uniti divengono in tal modo la nuova potenziale preda della politica commerciale della società operante nel settore della pasta, cercando la fortuna d’oltre Oceano mediante il lancio di una catena di ristoranti. Cerchiamo di comprendere quali sono le caratteristiche di questa nuova era di Barilla e perchè, in fin dei conti, la mossa potrebbe essere tutt’altro che azzardata.
Barilla mette in vendita Lieken
Barilla ha scelto di mettere in vendita la consociata tedesca Lieken Ag, iniziando la ricerca di potenziali nuovi partner che siano interessati all’acquisizione. Ad affermarlo è la stessa società, secondo cui tra gli obiettivi dell’azienda vi sarebbe quello – si legge nella nota societaria – di “consentire a Barilla di investire risorse importanti sulle attività più strategiche del gruppo”.
Il Gruppo Lieken è uno dei principali leader nel mercato dei prodotti da forno in Germania. Con sede a Dusseldorf, il gruppo è stato acquisito dal Gruppo Barilla nel 2002, all’interno dell’operazione Kamps. La società produce e commercializza pane e prodotti da forno per la grande distribuzione organizzata e per il dettaglio in Germania: i prodotti commercializzati spaziano dai toast ai sandwich, dai pani dolci a quelli salati, dalle merende al pane in cassetta.
Fatturato stabile per Barilla
Barilla ha chiuso il bilancio 2011 con un fatturato in linea con quello dell’esercizio precedente, intorno a 3,9 miliardi di euro. La differenza (di circa 100 milioni di euro) è principalmente dovuta alla cessione delle panetterie Kamps. Dalla stabilità dei ricavi del gruppo sorge l’esigenza del top management di cercare fortuna al di fuori dei confini nazionali, con presumibili investimenti nei mercati emergenti, dove l’azienda cercherà di controbilanciare le debolezze congiunturali locali.
A costituire elemento di ulteriore significatività è tuttavia la flessione dell’Ebitda, che nel 2010 era stato pari a 556 milioni di euro (il 13,8% del fatturato) e che nel corso del 2011 si è invece limitato a 477 milioni di euro, pari al 12,2% dei ricavi. La società ha in merito affermato che il calo del margine operativo lordo è da ricondursi alla decisione di non riversare sul cliente i più elevati costi delle materie prime, con i prezzi che non sono stati innalzati, come invece effettuato da altri concorrenti di settore.
Barilla, la partecipazione in Kamps passa ai fondi Ecm
Si respira una intensa aria di vendita in casa Barilla: il noto gruppo alimentare emiliano, infatti, ha deciso di cedere la propria partecipazione detenuta in
Multinazionali: produttività e costo del lavoro
L’ultimo studio di Mediobanca, alla quattordicesima indagine annuale sul settore, individua 368 multinazionali nel mondo: impiegano circa 28 milioni di persone nei cinque continenti, coprendo
Barilla chiude l’accordo con Sammontana per la cessione di GranMilano