Un po’ a sorpresa la Bundesbank, ovvero la Banca Centrale tedesca, ha messo in guardia gli investitori dalla possibilità che una bolla immobiliare in Germania possa essere dietro l’angolo. L’allarme lanciato dalla Buba deriva dalla lettura degli ultimi dati sul mattone, che mostrano un surriscaldamento dei prezzi e delle vendite delle case facendo paventare una bolla immobiliare come successo ad esempio in Spagna. In molte città tedesche, ma soprattutto a Berlino, stanno venendo alla luce nuovi palazzi d’appartamenti mentre vecchi caseggiati vengono ristrutturati con prezzi e affitti in crescita.
bolla immobiliare
Inflazione cinese in calo dopo oltre un anno
L’alta e cronica inflazione cinese sembra finalmente aver trovato un punto di frenata: in effetti, l’indice dei prezzi al consumo della seconda economia mondiale è sceso fino a un inatteso 4,2% a novembre, consentendo quindi a Pechino di favorire il credito e sostenere in maniera adeguata la crescita economica. Secondo il National Bureau of Statistics, sono stati soprattutto i prezzi alimentari a trainare questo ribasso, il quale non veniva registrato da almeno un anno (a ottobre si veleggiava ancora oltre i cinque punti percentuali). Le autorità cinesi saranno quindi incoraggiate da questo dato così promettente, cercando di introdurre maggiore flessibilità nel sistema interno e irrobustendo lo stesso per differenziarlo da quello disastrato dell’eurozona.
Israele: la banca centrale porta all’1,75% il tasso di interesse
Stanley Fischer, governatore della Banca d’Israele, si è assunto in prima persona la responsabilità delle ultime decisioni dell’istituto: il tasso di interesse di mercato è
La Spagna rischia di seguire troppo da vicino l’esempio greco
Le ultime dichiarazioni del premier spagnolo Josè Luis Zapatero sono state improntate a un forte ottimismo circa il rilancio dell’economia del proprio paese: l’obiettivo più
Rally Borse: in Asia si naviga a vista
Sta progressivamente crescendo, sui mercati azionari di tutto il mondo, la tensione in merito all’andamento al ribasso delle Borse asiatiche, alle prese da qualche sessione
Fannie Mae e Freddie Mac tutto è cominciato nel 1999
Fannie Mae l’agenzia per i mutui americani protagonista con la sua “sorella”di uno dei più grandi salvataggi statali mai messi in opera dall’amministrazione americana, ha registrato nel terzo trimestre perdite per 22.600 milioni di dollari. Risultati non certo entusiasmanti ma facilmente prevedibili, era, infatti, quasi certo che i conti delle due agenzie di mutui americani non sarebbero potuto essere molto migliori. Ripercorrendo la storia dei due colossi del credito Usa si scoprono alcune particolarità, forse immaginate o supposte da qualcuno che forse dovrebbero far storcere il naso a quanti comunque dovranno caricarsi sulle spalle il fardello del salvataggio (i contribuenti americani e non solo purtroppo). Fannie Mae fu creata nel 1938 dopo il decennio della Grande Depressione: figlia del New Deal di Franklin Roosevelt, è la prima banca di natura semipubblica che ha per unico scopo l’erogazione di mutui-casa a “prezzi politici” controllati dal governo. Il suo successo nel diffondere tra la middle class americana la proprietà delle abitazioni è stato considerato il fondamento del “sogno americano”. Insieme con Freddie Mac, la sua istituzione gemella, queste due maxi-banche di credito fondiario hanno accresciuto il loro valore e la loro importanza nel sistema economico americano sorretto in gran misura negli ultimi due decenni da un grande boom edilizio.