Da Altroconsumo azioni giudiziarie verso convertendo BPM

 Un numero superiore a duecento risparmiatori si é rivolto ad Altroconsumo a causa delle perdite subite con la conversione anticipata del prestito convertendo 2009/2013 di Bpm, con una cedola del 6,75% annuo. La conversione é avvenuta pochi giorni fa, lo scorso 29 dicembre e dalle prime stime sembra che i sottoscrittori abbiano subìto perdite tra il 50% e il 70% delle somme investite. L’associazione da parte sua ha provveduto a presentare un esposto alla Consob per sollecitare un intervento sulla vicenda. Ma Altroconsumo non si fermerà qui: l’associazione ha annunciato iniziative giudiziarie nei confronti di Pop Milano, la quale ha modificato i termini del convertendo nell’ultima assemblea del 22 dicembre tra le forti proteste dei piccoli risparmiatori, assemblea che, oltre all’anticipo della scadenza (dalla precedente data del 1 giugno 2013) ha deciso per la riduzione dello strike price a 2,71 da 6 euro.

Bank of Ireland e lo scandalo dei bond

 Lo scandalo dei bond travolge l’Italia, la scorsa estate Bank of Ireland ha ristrutturato il debito senza avvertire i risparmiatori italiani che cosi’ si sono ritrovati a subire il trattamento riservato a chi non aderiva all’offerta: ogni 1.000 euro sono stati rimborsati 10 centesimi ai creditori. Sono almeno 150-200 le famiglie italiane che hanno visto depauperati i propri risparmi, ottenendo un risarcimento di un decimillesimo del valore investito. Partiamo dall’inizio: il gruppo bancario, duramente colpito dalla crisi, ha ristrutturato tre volte i suoi 18 prestiti obbligazionari, l’ultima volta alcuni mesi fa, ovvero questa estate, quando la banca ha proposto ai possessori di una delle 18 obbligazioni subordinate, di scambiare seppur incassando una perdita, quei titoli con nuovi bond garantiti dallo Stato irlandese.

Eni amplia l’offerta bond ai clienti retail

 Eni ha chiuso la campagna di collocamento del prestito al pubblico. La compagnia si era resa disponibile a raccogliere minimo un miliardo e ha fissato l’offerta a 1,35 miliardi di euro l’importo massimo complessivo del bond retail aumentando quindi l’offerta di 35 milioni. Nel giro di tre settimane l’operazione di raccolta si é conclusa, nelle prossime ore si conosceranno i dati ufficiali e il rendimento lordo delle obbligazioni. Gli investitori però, dalle indiscrezioni emerse, hanno preferito i titoli a tasso fisso, che hanno avuto richieste intorno a 1,1 miliardi. Molto basse sono invece state le adesioni del bond Eni a tasso variabile, richiesto per 200-250 milioni.

Sale al 3% tasso BoT a 6 mesi, nonostante declassamento rating

 Sembra non abbia prodotto effetti negativi il declassamento del rating della Repubblica italiana da parte di Standard&Poor’s, per i Bot a 6 mesi infatti è andata meglio delle attese. I rendimenti continuano a salire, aumentando anche di un punto percentuale nel caso dei BoT a 6 mesi e dei CTz. Nonostante il downgrading del debito sovrano, la domanda resta elevata e gli acquisti della Bce di titoli italiani ha contributo al buon umore dei mercati. Il rendimento sui BoT a 6 mesi è passato da 2,14% del precedente collocamento di fine agosto a 3,07%, in questo caso quindi il rendimento (al netto di ritenuta e commissioni) per il sottoscrittore é del 2,704 per cento.

Bond retail Eni: autorizzato il prestito obbligazionario

 Un nuovo prestito che potrebbe risultare interessante per piccoli risparmiatori che in questo periodo di incertezza economica preferiscono indirizzare i propri risparmi verso qualcosa di più redditizio dei titoli di stato. Il bond obbligazionario dell’Eni ha ricevuto nei giorni scorsi l’autorizzazione della Consob, il bond é da un miliardo di euro, elevabile a 2 in caso di eccesso di domanda. Prospetto informativo relativo all’Offerta pubblica di sottoscrizione approvato quindi, offrirà ai piccoli risparmiatori un prestito obbligazionario i cui proventi serviranno a rinnovare la vita del debito del gruppo a breve termine.

Modifiche al fondo Efsf che rafforza salvataggio Stati UE

 Il Fondo europeo per la stabilità finanziaria (EFSF) potrebbe subire delle modifiche che ne ampliano il ventaglio di possibilità volte ad aiutare gli stati membri. Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha esortato ieri il parlamento affinchè siano approvate le modifiche appunto per ampliare i poteri del fondo di salvataggio della zona euro, sottolineando che il cancelliere Angela Merkel ricevera’ il totale appoggio del suo partito nella votazione di questo mese. Il voto è programmato per il 29 settembre. Nei giorni scorsi la Corte costituzionale tedesca ha stabilito a Karlsruhe che il parlamento della Germania dovrà avere più voce nei futuri interventi di aiuto della zona eurolandia.

Inflazione in Gran Bretagna oltre le attese, possibile bond

 In Gran Bretagna i prezzi al consumo dello scorso mese di luglio luglio hanno registrato una netta accelerazione su base tendenziale: +4,4% dal +4,2% di giugno, pur restando stabili su base congiunturale. Sono le rilevazioni dell’Ufficio nazionale di statistica, dei dati che si sono rivelati peggiori delle attese, che prospettavano una situazione invariata rispetto allo scorso anno a un calo di 0,2 punti sul mese precedente. Nel giro di poche settimane le prospettive di crescita della Gran Bretagna si sono indebolite. La Banca d’Inghilterra ha come obiettivo per quest’anno un’inflazione al 2%, l’indice dei prezzi al dettaglio Rpi (indicatore che tiene conto di affitti e rimborsi su crediti mobiliari) si é mantenuto al 5% annuo.

Crisi Italia e Spagna: Bce compra bond

 Nella giornata di ieri, eccezionalmente di domenica, il consiglio direttivo della Banca centrale europea si è riunito per prendere misure straordinarie dopo gli attacchi sui debiti sovrani dell’Eurozona, ed in particolare quelli di Italia e Spagna, e dopo che l’Agenzia S&P ha clamorosamente abbassato il rating sul debito sovrano degli Stati Uniti.