Cda Exprivia approva trimestrale

Exprivia S.p.A. è una società per azioni italiana che si occupa di progettazione e sviluppo di tecnologie software innovative e di prestazione di servizi IT per il mercato bancario, medicale, industriale, telecomunicazioni e Pubblica Amministrazione. La società è quotata presso la Borsa valori di Milano, conta attualmente un team di oltre 1200 persone distribuite fra la sede principale di Molfetta (BA) e le sedi di Milano, Roma, Vicenza, Trento, Piacenza e Bologna.

Exprivia offre quindi soluzioni per il presidio del rischio di credito: La soluzione Global Credit Management è un sistema di soluzioni applicative, mirate al supporto delle diverse attività di valutazione, creazione, controllo e gestione del portafoglio crediti di un istituto di credito. Le diverse soluzioni proprietarie, integrabili fra loro, supportano le differenti fasi del processo di gestione del credito, dalla pratica elettronica di fido, al controllo mandamentale fino alla generazione di rating Basilea2 compliant.

Ricucci: da odontotecnico a immobiliarista della Magiste International

Secondo quanto sempre affermato dallo stesso Ricucci, la sua attività di immobiliarista è potuta iniziare grazie a un terreno agricolo di famiglia divenuto edificabile che lui avrebbe venduto ottenendo così il capitale iniziale da cui è partito per costruire il suo impero immobiliare, sempre basato sul meccanismo dell’acquisto e rivendita di terreni e immobili. Stefano cresce a Santa Maria Maggiore ed inizia a lavorare come cameriere. Diplomatosi, svolge l’attività di odontotecnico a Roma. Nel frattempo comincia la sua attività imprenditoriale acquistando e cedendo terreni agricoli e immobili nella capitale. Entra nel mondo della finanza italiana reinvestendo 100 milioni di euro di plusvalenze in alcune grandi casseforti, come Hopa (1,4%), Banca Popolare di Lodi (0,9%), Reti Bancarie (1%), Investimenti Immobiliari Lombardi (0,4%) e Banca Valori (1%). Continuando con le speculazioni, giunge a detenere il 5% circa di Capitalia, venduta nel 2003 con un guadagno di 120 milioni di euro.

Dal gold standard al gold Exchange: sarà la volta dell’euro?

Il “gold standard” è il sistema monetario in cui l’oro svolge le funzioni di equivalente generale e viene usato in modo diffuso come moneta corrente. Questo perché le monete non avevano un valore che sarebbe rimasto immutato nel tempo (questo è ancor più vero oggi: il valore delle valute cambia ogni giorno!). Il peso dell’oro determina facilmente il valore dell’oggetto, è indistruttibile, facilmente riconoscibile ed accettabile in forma di pagamento. Il gold standard (detto anche sistema aureo) è un sistema monetario nel quale la base monetaria è data quindi da una quantità fissata d’oro . Si possono distinguere come sopra accennato tre casi: nel primo l’oro viene usato direttamente come moneta (circolazione aurea); nel secondo viene usata cartamoneta totalmente convertibile in oro, dal momento che il valore in oro della moneta complessivamente emessa è pari alla quantità di oro conservata dalla banca centrale (circolazione cartacea convertibile totalmente in oro); infine, nel terzo caso, le banconote sono convertibili solo parzialmente, risultando il valore della quantità di banconote emessa un multiplo del valore dell’oro posseduta dallo stato (circolazione cartacea convertibile parzialmente in oro).

Africa: aumentano i prezzi dei cereali ma anche gli indici di Borsa

In Africa si teme per la gravità dell’ aumento dei prezzi delle materie prime, in particolar modo per gli alimentari. Il forte aumento del prezzo e la minore disponibilità sul mercato del riso rischia di far scoppiare proteste e disordini nel continente nero, dove già grano e carburanti sono alle stelle In Egitto. Infatti proprio l’Egitto ha annunciato la sospensione delle esportazioni di riso per far fronte alla notevole domanda sul mercato interno, evitare il rialzo dei prezzi e di conseguenza le proteste degli strati più poveri della popolazione. Per l’Africa la situazione diviene inquietante perchè, accanto all’aumento del prezzo del riso, c’è da tener ben presente come abbiamo già detto l’aumento del prezzo del grano. Al Chicago Board of Trade(CBOT), la massima borsa mondiale dei cereali, il frumento, ad esempio, ha visto salire i prezzi del 123%.

Mercato auto in discesa, Fiat in controtendenza:nuove immatricolazioni in Francia

È stato un aprile debole per il mercato dell’auto. Le immatricolazioni si sono ridotte del 2,86%, 202 mila autoveicoli in meno. Dall’inchiesta congiunturale del Centro Studi Promotor emerge che in particolare ben l’88% dei concessionari segnala bassa affluenza di potenziali interessati all’acquisto nei saloni di vendita dei concessionari.

IN netta controtendenza rispetto al mercato il gruppo Fiat: ad aprile le immatricolazioni in Italia del gruppo sono cresciute dell’1,43% a 67.742 unità, contro le 66.789 del mese di aprile dello scorso anno. A marzo le immatricolazioni del gruppo torinese erano calate del 20,6%, a febbraio dell’8% e a gennaio del 6,57%, per cui mese positivo dopo un inizio anno non proprio rose e fiori. Le auto più vendute nel nostro Paese non sono quelle costose ma sono sempre la Fiat Punto (oltre 18 mila), la Fiat Panda (più di 12 mila) e la Fiat 500 (oltre 9 mila) che sta ormai raggiungendo la soglia dei 200 mila ordini in tutti i mercati in cui è venduta in dieci mesi di vita. Fiat Bravo è la vettura del segmento C più venduta così come Fiat Doblò è al vertice nella classifica dei multispazio. Infine, Fiat Sedici è nel progressivo annuo il 4×4 più venduto. La Fiat cresce anche in Francia. E’ quanto emerge dai dati pubblicati da Comité des Constructeurs Francais d’Automobiles, l’associazione costruttori di automobili d’Oltrape, secondo i quali il gruppo del Lingotto avrebbe immatricolato nel solo mese di aprile 14.695 autovetture e veicoli commerciali leggeri (+34,7% rispetto allo stesso mese del 2007), di cui 10.979 a marchio Fiat (+43,6%).

Fed taglia tassi e volano le Borse

Ripresa del settore finanziario e una maggiore fiducia degli operatori hanno inaugurato la settimana delle borse asiatiche. Ad inizio settimana a Tokyo il Nikkei aveva archiviato la seduta in rialzo di 0,22% con un guadagno di 30 punti, a 13.894,37, il massimo dal 28 febbraio scorso sulla scia dei finanziari che hanno goduto del recuperato clima di fiducia da parte degli investitori. Inizio settimana positivo per Taiwan con il Taiex che lunedi ha preso 131,77 punti a 9.079,60 in rialzo dell’1,5%; Lunedi negativo per Seul, dove il Kospi termina a -0,08% (1.823,17 punti). Nella giornata del 29 ottobre la Borsa di Tokyo è rimasta chiusa per festività nazionale. Oggi inizio seduta positiva per la borsa di Tokyo, grazie soprattutto alle notizie giunte dal comparto automobilistico (con le vendite nel mese di marzo in crescita del 12,5%) le performance dei titoli esportatori (dovuto all’arretramento dello yen sul dollaro) ed il rally di Wall Street. L’indice Nikkei ha concluso ieri gli scambi in rialzo del 2,05% a 14.049,26 punti mentre il Topix ha guadagnato il 2,32% a 1.377,39 punti. Tra le altre piazze asiatiche, Seul archivia un progresso dell’1,25% a 1.848,27 punti mentre Taiwan sale dello 0,49% a 8.963,63 punti.

Emak approva bilancio 2007 e autorizza acquisto e vendita di azioni proprie

Emak, è uno dei maggiori player a livello europeo nella produzione e nella distribuzione di macchine per il giardinaggio e l’attività forestale. L’acquisizione di importanti realtà industriali e commerciali in tutta Europa, la quotazione alla Borsa Valori di Milano, la partnership tecnologica con grandi multinazionali ed il ruolo di primo piano ricoperto all’interno del Gruppo Yama testimoniano la continua crescita dell’azienda, lo spirito di innovazione e l’attenzione alla nuove prove del mercato. Oggi Emak è quindi una realtà internazionale, fondata sulla forza di due marchi commerciali – Efco e Oleo-Mac – conosciuti in tutto il mondo. Con le sue 3 unità produttive, le 7 filiali e i suoi 126 distributori Emak è infatti presente in oltre 70 Paesi, servendo circa 20.000 punti vendita nei cinque continenti.

Accordo Pininfarina-Tata, titolo registra in Borsa un balzo del 38,6%

Pininfarina aprirà, entro la fine del 2008, un Centro di ricerca, design ed engineering a Pune, in India. Pininfarina e il gruppo Tata, hanno infatti firmato una lettera di intenti in base alla quale Tata assegnerà alla società attività di sviluppo. La Pininfarina è un’azienda italiana, attiva nel settore delle carrozzerie per automobili, fondata a Torino il 22 maggio 1930 come Società anonima Carrozzeria Pinin Farina da Battista Farina (detto Pinin ovvero piccino in piemontese). La società sarà a maggioranza Pininfarina, che ne avrà anche la responsabilità di management, infatti per rafforzare ulteriormente lo strategico legame tra il Gruppo Tata e il Gruppo Pininfarina, Ratan Tata,Presidente di Tata Industries Limited, ha espresso l’interesse delle societa’ Tata a partecipare all’aumento di capitale della Pininfarina, con la sottoscrizione di una quota dei diritti di opzione assegnati alla famiglia
Pininfarina.

Questo accordo testimonia la grande attenzione che presta Pininfarina ad un mercato emergente ed in forte sviluppo come quello indiano – afferma Andrea Pininfarina, Presidente e AD di Pininfarina S.p.A. – Il nostro partner, uno dei maggiori costruttori automobilistici a livello mondiale con un forte radicamento nel mercato indiano, ci permetterà di raggiungere un sempre più elevato livello di eccellenza nel settore del design e dell’ingegneria.

Progetto ENI a Marghera: investimenti per le centrali

A pochi giorni dall’aver siglato un memorandum d’intesa con l’Egyptian Natural Gas Holding Company e con l’Egyptian Electricity Holding Compagny , Eni ha presentato ieri a Marghera il progetto ‘Master Plan’ della Raffineria di Venezia, un impegno volto al rilancio dell’area industriale di Porto Marghera. Eni intende rimodulare alcuni impianti che, grazie all’utilizzo di tecnologie più avanzate, modificheranno la produzione degli oli pesanti in prodotti di elevata qualità, ovvero kerosene e gasolio a bassissimo contenuto di zolfo. L’intervento consentira’ anche di rifornire il Triveneto in tempi piu’ rapidi, con maggiore sicurezza e minore impatto ambientale; vi saranno infatti 41 navi in meno all’anno (-19%) che arriveranno nella laguna di Venezia e 3.000 autobotti (-12%) in circolazione sulle strade locali oltre la diminuzione delle emissioni in atmosfera (-23% polveri e -11% di ossido di zolfo).