Nel week end i BoT a sei mesi e i CTz a 24 mesi, hanno raggiunto rendimenti che hanno impressionato: i Buoni semestrali sono stati venduti per 8 miliardi al 6,504% (+2,969% rispetto al 3,535% dei BoT collocati solo un mese fa). I CTz biennali per 2 miliardi hanno raggiunto il 7,814% (+3,186% contro il 4,628% dell’asta precedente). E’ come se sulle scadenze a corto raggio gli investitori chiedessero di essere meglio remunerati rispetto alle scadenze a lungo termine. Chiudere le aste a qualsiasi costo: é questo l’obiettivo dello Stato, e i rendimenti sono letteralmente schizzati. Per acquistare un BOT gli italiani in questo contesto hanno bisogno di maggiori garanzie o perlomeno rendimenti più elevati. La manovra aggiuntiva del neo premier Monti, sembra essere più indirizzata sull’imposizione di nuove misure fiscali che su un sistema che incentivi la crescita economica.
CCT
Titoli di Stato: aste Btp, rendimenti stabili
Non c’è stato alcun “effetto Grecia” sulle odierne aste di Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) disposte dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle
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Aiuti alla Grecia: Italia pronta con un Decreto
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Btp decennali: rendimenti sopra il 4%
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Titoli di Stato: giù i tassi dei Btp quinquennali
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Aste Cct e Btp: nuova discesa dei rendimenti
Continuano a scendere i rendimenti dei titoli di Stato, non solo sulla curva a breve ed a brevissimo termine rappresentata dai Bot e dai Ctz,
Titoli di Stato: rendimenti a due velocità per i BTP
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Bot e Ctz: rendimenti ai minimi
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Rendimenti titoli di Stato: nuovo minimo storico per i BOT a sei mesi
Dopo il rialzo dei rendimenti per le ultime aste dei titoli di Stato, in data odierna i Buoni Ordinari del Tesoro con scadenza a sei
Titoli di Stato: salgono i rendimenti dei BTP decennali
Continuano a salire, anche se in maniera lenta e progressiva, i rendimenti dei titoli di Stato. Nell’odierna asta di BTP decennali indicizzati all’inflazione, aventi come
Titoli di Stato: i BOT tornano a rendere di più
Tornano a salire nel nostro Paese i rendimenti dei titoli di Stato, ed in particolare quelli sulle brevi scadenze. Il Dipartimento del Tesoro del Ministero
Investimenti: meno Bot e più Eft nei portafogli
Per il popolo dei risparmiatori che puntano su investimenti sicuri ed a basso rischio, ma con rendimenti accettabili, quello attuale non è di certo un buon momento. In scia al crollo del costo del denaro in Europa, infatti, i cari “vecchi” Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) offrono rendimenti non solo irrisori, ma addirittura sotto l’1%; in sostanza, chi punta sui BOT guadagna poco o nulla a fronte comunque della sicurezza massima, ovverosia quella offerta dallo Stato. Ma non tutti i risparmiatori sono contenti di dare allo Stato i propri soldi guadagnando su base annua una manciata di euro; ecco allora come stia sempre di più aumentando la tendenza dei risparmiatori a cercare soluzioni di investimento “alternative” date non solo dai conti correnti remunerati che offrono di norma, per un periodo promozionale, tassi decisamente più elevati dei BOT, ma anche dagli ETF.
BOT e CTZ: rendimenti ridotti all’osso
I rendimenti sui titoli di Stato italiani con scadenze brevi si stanno sempre di più avvicinando allo “zero”, con la conseguenza che i risparmiatori amanti